Modica: L’imputato è grave e non può raggiungere il Tribunale di Modica. Processo per la rapina a Villa De Naro Papa rinviato

“Le condizioni dell’imputato permangono gravi ed il soggetto non è nelle condizioni di raggiungere Modica". Lo ha comunicato il Servizio di Igiene Mentale di Latina al presidente del Collegio Penale del Tribunale di Modica, Giovanna Scibilia, in merito al processo relativo alla rapina messa a segno da 3 individui con il volto travisato da passamontagna ed armati di pistole automatiche e di un fucile a canne mozze ai danni dei proprietari di Villa De Naro Papa a Modica. Il pregiudicato pozzallese, Salvatore Cordova, trasferitosi da qualche anno a Latina, dunque, non può presenziare al processo che, a questo punto, è stato rinviato al prossimo primo ottobre, nella speranza che le sue condizioni lo consentano. Il procedimento è uno stralcio di un precedente che è stato concluso e nel quale erano stati condannati gli altri due autori dell’episodio, Carmelo Iemmolo, 65 anni, anche questi di Pozzallo, ma in atto residente in Svizzera, al quale i giudici modicani hanno inflitto sei anni di reclusione e duemila euro di multa, e Umberto Pitino, 74 anni, pozzallese, ex collaboratore di giustizia, condannato a tre anni e due mesi di reclusione e seicento euro di multa. La rapina fu compiuta il 3 settembre del 1985. Furono prese di mira, Maria Costa e la figlia Lavinia De Naro Papa, che, dopo cena, si erano appisolate in salotto davanti al televisore. La figlia si era, poi, svegliata ed era andata in cucina, ma dalla penombra erano sbucati due individui che le avevano puntato una pistola. Un terzo uomo, che dovrebbe essere il Cordova, le tenne in ostaggio per quasi tre ore. Il valore degli oggetti rubati ammontò a circa 400 milioni di lire. Arraffarono preziosi e pellicce oltre ad una pistola marca “Smith & Welsson” calibro 7,65. In precedenza il Tribunale di Modica aveva disposta anche l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. La Corte d’Appello di Catania aveva, poi, dichiarato il non luogo a procedere per il primo per intervenuta prescrizione del reato e per Iemmolo, addirittura, l’annullamento e la trasmissione degli atti nuovamente al Tribunale di Modica per avviare un nuovo procedimento. In quest’ultimo procedimento nei confronti di Iemmolo è stato disposto il non luogo a procedere per il reato di porto d’armi in luogo pubblico. L’uomo è stato condannato, invece, per rapina aggravata in concorso.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa