Ernesto Tom (proveniente dal Sudan), Mulatu Lema (Etiopia), Hassan Moulid (Somalia) e Garry Brhane (Eritrea): questi i nomi di alcuni degli ospiti del Centro “Madonna del Buon Consiglio” che sabato scorso hanno incontrato, assieme a tanti altri, i soci dell’Associazione “La Voce” presso la sala conferenze della sede di Via XXI Aprile, rivelatasi troppo piccola in tale circostanza. L’incontro è stato fortemente voluto dal Presidente Dr. Francesco Pelligra e dal Direttivo dell’Associazione per sentire dalla viva voce degli immigrati la loro storia e i motivi per cui sono scappati dal loro Paese. Gli immigrati erano accompagnati da Salvatore Brullo, responsabile del progetto “Farsi prossimo” di cui è titolare la Provincia Regionale di Ragusa, gestito dalla Fondazione San Giovanni Battista su incarico della Caritas cui è stato affidato il Centro di proprietà della Diocesi in c.da Serracarcara. Brullo ha chiarito che il Centro ospita immigrati particolarmente disagiati, richiedenti asilo o rifugiati politici o anche “vulnerabili” per varie cause, che vengono seguiti con il reale obiettivo dell’integrazione e dell’inserimento lavorativo, previa formazione, in sinergia con la pubblica amministrazione locale. Nel suo intervento Brullo ha anche fatto un quadro generale della situazione attuale del fenomeno immigrazione utilizzando gli ultimi dati Caritas-Migrantes. E’ seguita qualche domanda dal pubblico che ha consentito a Brullo di chiarire meglio lo status giuridico degli ospiti del Centro alla luce della vigente normativa, nonché i compiti svolti dagli operatori in termini di assistenza di vario tipo, da quella sanitaria fino a quella legata al percorso procedurale per la regolarizzazione della permanenza in Italia.
Sono seguiti gli interventi di alcuni immigrati. Ernesto ha raccontato brevemente la sua storia di impegno politico che lo ha visto anche con un ruolo di leader del movimento indipendentista combattente del Sudan meridionale.
Mulatu , da appena due mesi in Italia, ha voluto, tuttavia, caparbiamente leggere il suo breve intervento in italiano riferendo la sua ansia di ricongiungersi con la famiglia attesa dall’Etiopia. Hassan, classe 1989, racconta di aver lasciato la Somalia nel 2008 e della sua traversata su un barcone con altri 25 e conclude con un ringraziamento agli italiani.
Garry, di nazionalità eritrea, infine, che ha trovato lavoro a Comiso e, per questo, sente il bisogno di esternare il suo ringraziamento. La serata si è conclusa con un invito ai soci de “La Voce” a ricambiare la visita.
Comiso. Incontro sull’immigrazione organizzato dall’Associazione La Voce
- Maggio 17, 2011
- 10:44 pm
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