Non doversi procedere per sopraggiunto decesso di uno degli imputati ed assoluzione per l’altro. Si è concluso con questa determinazione del giudice monocratico del Tribunale di Modica, Giovanna Sciblia, il processo a carico di Rosa Puma e del pregiudicato Santo Lutri, entrambi accusati di furto aggravato. La donna, cinquantaduenne, che era patrocinata dall’avvocato Giovanni Favaccio, era venuta meno lo scorso 28 agosto. Lutri, comparso in stato di detenzione per altra causa, difeso dall’avvocato Francesco Riccotti, è stato assolto perché il fatto non costituisce reato, nonostante il pubblico ministero, Veronica Di Grandi, avesse chiesto la condanna ad un anno e sei mesi di reclusione. Secondo l’accusa, i due, nel periodo in cui accudivano ad una donna disabile di Scicli, avrebbero approfittato delle circostanze per rubare una moto, argenteria, preziosi, porcellane di proprietà di quest’ultima, in quanto avrebbero avuto in uso le chiavi di un garage e di casa. In precedente una teste aveva, invece, sostenuto che la Puma ed il Lutri non erano mai andati a casa della diversamente abile da soli ma che lei stessa era stata sempre presente. Le parti offese, invece, avevano confermato il fatto che i due imputati, all’epoca, si erano impossessati di oggetti ed elettrodomestici della presunta vittima.
FURTO AGGRAVATO, PREGIUDICATO SCICLITANO ASSOLTO IN TRIBUNALE
- Marzo 28, 2008
- 11:09 pm
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