L’on. Ammatuna sui risultati delle amministrative: “a Vittoria è stata premiata la buona amministrazione, a Ragusa hanno influito negativamente le spaccature interne al PD”.

“L’onorevole Roberto Ammatuna intende esprimere soddisfazione per l’importante risultato ottenuto a Vittoria dal candidato del PD, il sindaco uscente Nicosia. E’ stata premiata la buona amministrazione e la città sembra indirizzarsi verso la continuità. Le battaglie per la legalità, il numero consistente di opere pubbliche in cantiere, il rapporto continuo con i cittadini sono state le armi vincenti di Nicosia. Di converso è stata una sconfitta del centro destra che, unito attorno al candidato Incardona, non è andato oltre il 27,32%, rimanendo sotto di dieci punti percentuali rispetto a Nicosia. Credo, prosegue Ammatuna,  che al ballottaggio ci siano ottime possibilità per la riconferma del sindaco uscente. Condivido pienamente quanto dichiarato da Nicosia a proposito degli apparentamenti al ballottaggio e cioè che le alleanze scaturiranno dai programmi comuni con le altre forze politiche. Un modo nuovo – e secondo me vincente – di presentarsi ai cittadini, privilegiando le cose da fare rispetto alle alchimie della politica. A Ragusa la vittoria di Nello Di Pasquale è stata netta e non possiamo che rispettare la volontà degli elettori. Di Pasquale è riuscito a tenere coesa la coalizione che lo sosteneva, facendo passare un messaggio di compattezza attorno al suo nome. Non altrettanto è riuscita a fare la coalizione di centro sinistra. Un ringraziamento va a Sergio Guastella, che è stato un valore aggiunto per la coalizione, che ha ottenuto un risultato onorevole. Certo su Ragusa ha pesato la spaccatura interna al PD, che ha certamente influenzato il risultato elettorale. Non si poteva pensare di ricucire fratture che si sono protratte nel tempo in pochi mesi. Il rapporto con gli iscritti, con i cittadini conclude Ammatuna non può essere inventato al momento delle consultazioni elettorali, va curato senza interruzioni. Adesso è il momento di rimboccarsi le maniche e di lavorare, uniti, per preparare una alternativa credibile”.

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