STORIA D’AMORE FINISCE DAVANTI AL GIUDICE DI MODICA. UNA DONNA ACCUSATA DI LESIONI PERSONALI

Una storia d’amore, finita nel modo peggiore e, per poco, almeno secondo l’accusa, non causava una tragedia visto che di mezzo c’è anche un coltello. Una storia che adesso è argomento di un processo davanti al giudice monocratico del Tribunale di Modica, Patricia Di Marco, con la donna imputata, Paola F., difesa dall’avvocato Pippo Rizza, che risponde di lesioni personali aggravate nei confronti del suo ex compagno. Guido P., assistito dall’avvocato Ignazio Galfo. Nel corso del dibattimento, sentiti i testi, i dubbi sorti riguardano chi dei due contendenti abbia picchiato l’altro. C’è, comunque, la querela dell’uomo che, successivamente, l’aveva ritirata, ma il procedimento è proseguito d’ufficio per “l’aggravante” poiché sarebbe stato fatto uso dell’arma bianca. Secondo l’accusa sostenuta dal pubblico ministero, Diana Iemmolo, la donna, a seguito di un litigio, avrebbe ferito con un coltello il suo compagno, con il quale conviveva da qualche tempo. La sorella dell’imputata, che è stata escussa in aula, ha, invece, sostenuto che quando entrò in casa attirata dalle urla, vide la parte offesa che trascinava Paola F. per i capelli, scaraventandola giù per le scale dopo averla picchiata, tant’è che l’avrebbe soccorsa, prima di chiamare la polizia. Nel frattempo arrivarono sul luogo anche i carabinieri, chiamati da Guido P., ai quali dichiarò di essersi difeso dall’aggressione della compagna e che questa, dopo aver afferrato un coltello da cucina, lo ferì al torace e alle braccia. I fatti si riconducono al mese di giugno del 2006. La teste ha sostenuto l’esatto contrario, dicendo che l’uomo si sarebbe procurato personalmente le ferite dopo avere picchiato l’imputata, solo per crearsi un alibi. Dichiarazioni che non sono piaciute all’avvocato Ignazio Galfo che, non essendosi costituito in giudizio, ha annunciato di volere presentare una “memoria” e, dunque, di non intendere avallare le affermazioni della donna. E’ stato poi sentito un militare, il quale ha riferito d’aver trovato feriti sia l’imputata che la parte civile. Il processo riprenderà, per le conclusioni, il prossimo 27 maggio.

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