Ragusa: Quattro referendum per quattro SI Le ragioni in un’assemblea pubblica della CGIL alla sala Avis

La CGIL per i quattro SI ai quesiti referendari per quali saremo chiamati a votare domenica 12 e lunedì 13 giugno.
Le motivazioni alla scelta referendaria sono state illustrate ieri pomeriggio nel corso di un’assemblea, nella sala Avis di Ragusa, presenti il segretario generale della CGIL di Ragusa, Giovanni Avola, il segretario provinciale della CGIL, Salvatore Terranova, Aurelio Mezzasalma responsabile del Dipartimento Beni Comuni della CGIL di Ragusa e Alfio La Rosa responsabile del dipartimento Ambiente e Territorio della CGIL Sicilia.
I temi legati ai quattro quesiti sono stati affrontati in tutte le loro sfaccettature. Vi sono profili di carattere costituzionale che richiamano l‘esistenza valori indisponibili: l’acqua come bene comune e quindi non oggetto di un servizio che deve essere estraneo al concetto di profitto e di rendita d’impresa; l’aspettativa di una tutela della salute legata alle fonti di energia che non è il rischiosissimo nucleare ma bensì quelle alternative ed ecosostenibili che abbiano rispetto dell’ambiente e del paesaggio; infine la necessità che tutti i cittadini siano uguali davanti alla legge e che non può costituire eccezione essere primo ministro o ministro della Repubblica per non comparire in udienza penale per eventuali reati per i quali si è chiamati ad essere giudicati.
La campagna dei quattro quesiti referendari si è caratterizzata da una comunicazione, soprattutto, con elementi di confusione. La TV pubblica ha fornito date sbagliate, e scarse le possibilità in sede locale a dar vita a dibattiti seri per mancanza di interlocutori che sostenessero il nucleare o il servizio privato dell’acqua.
La CGIL è da settimane impegnata nella campagna referendaria a favore dei quattro sì. Quella di Ragusa, in particolare. oltre a raccogliere trenta mila firme per l’acqua pubblica, ha posto ferma resistenza al bando dell’Ato idrico, si è spesa per la raccolta delle firme per i referendum promuovendo diverse iniziative pubbliche.
Le conclusioni, dopo un dibattito piuttosto ricco ed articolato del pubblico, di Alfio La Rosa hanno fatto sintesi rispetto al percorso intrapreso dalla CGIL. La necessità di andare a votare per garantire il quorum utile per la validità del referendum; un’opposizione ferma al legittimo impedimento strumento di diseguaglianza tra cittadini; garantire un futuro all’uso pubblico dell’acqua a tutela delle giovani generazioni e fare in modo che la materia possa essere regolata da una legge ad hoc; puntare sull’energia pulita e sicura grazie al ricorso alle fonti rinnovabili normata anche questa da una legge che ne fissi procedure chiare e obiettivi certi.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa