Nella giornata di ieri personale della Polizia Stradale di Ragusa, durante un posto di controllo effettuato sulla SS. 514, in località Dicchiara, territorio di Chiaramonte Gulfi ha proceduto al controllo di un’autovettura, con a bordo tre siracusani, ove era stata collocata una vasca improvvisata, all’interno della quale vi erano circa 200 anguille vive, una carpa e vari pesci di fiume. All’interno del veicolo, inoltre, vi erano 3 reti da pesca e varie esche.
Si accertava in tal modo che i tre avevano effettuato una pesca di frodo nella mattinata con delle reti nel fiume Irminio, nella zona di Ragusa Ibla, per cui veniva sequestrato il pescato e contestate, per ciascuno, le seguenti violazioni amministrative:
“per avere pescato senza avere conseguito la licenza di pesca”, che prevede una sanzione amministrativa da 50 a 300 euro più un’integrazione di 150 euro;
“per avere pescato le anguille delle quali 74 rinvenute morte”, che prevede una sanzione amministrativa da 25 a 150 euro;
“per avere pescato utilizzando attrezzi vietati dalla legge ( 3 nasse)”, che prevede una sanzione amministrativa da 150 a 300 euro più un’integrazione di 30 euro;
“per avere pescato una carpa al di sotto della misura minima consentita”, che prevede una sanzione amministrativa da 25 a 150 euro;
“per avere trasportato animali vivi senza autorizzazione”, che prevede la sanzione amministrativa di 2.000 euro;
“per avere trasportato animali vivi utilizzando un veicolo privo dei prescritti requisiti”, che prevede la sanzione amministrativa di 1.333,33 euro;
“per avere trasportato prodotti della pesca in contenitori non idonei riservati al trasporto di natura diversa”, che prevede la sanzione amministrativa di mille euro.
Le attrezzature venivano immediatamente sequestrate ed il pescato veniva sottoposto al controllo del medico veterinario dell’Asp di Ragusa che accertava il cattivo stato di detenzione e disponeva, al fine al fine di evitare la morte di tutte le anguille, l’immediata liberazione mediante reimmissione nel fiume di provenienza. Pertanto, personale della polizia stradale con l’ausilio di personale dell’Enpa, del Fipsas – settore operativo vigilanza ittico ambientale e di un veicolo messo a disposizione dalla Provincia, provvedeva alla reimmissione delle anguille vive nel fiume Irminio, mentre si constatava la morte di 74 esemplari. E’ stato altresì accertato, attraverso approfonditi accertamenti dell’Enpa e del Fipsas che nel fiume erano state collocate 17 reti, che venivano rimosse e sequestrate.
Chiamonte Gulfi. Bloccati pescatori di frodo del Fiume Irminio
- Giugno 14, 2011
- 12:47 pm
Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa