Scicli: UN CORSO GRATUITO DI ITALIANO PER IMMIGRATI

Un corso di formazione gratuito per l’alfabetizzazione alla lingua italiana degli immigrati. E’ quello promosso dal Comune di Scicli per gli extracomunitari con regolare permesso di soggiorno, grazie alla partecipazione all’iniziativa avviata dalla società Spime srl, divisione Formazione Agenzie per il Lavoro, di Perugia. I corsi hanno una finalità precisa, oltre a fornire i rudimenti della lingua italiana agli extracomunitari: trasferire agli immigrati le conoscenze relative alla sicurezza sui luoghi di lavoro e ai materiali antinfortunistici, e ai diritti e doveri dei lavoratori. "Si tratta di una valida opportunità per l’accrescimento formativo e culturale degli innumerevoli immigrati presenti nel nostro territorio" –spiega l’assessore alle politiche interculturali Bartolo Lorefice-. Il corso sarà articolato in lezioni che affronteranno gli aspetti normativi della legge 626 del 94, sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, sui diritti e i doveri dei lavoratori in rapporto alla legislazione in materia di contratti e sulle nozioni fondamentali di grammatica e sintassi della lingua italiana. Fatto interessante, il corso è gratuito per gli extracomunitari che vorranno frequentarlo, ma anche per il Comune, che non ha sborsato neanche un euro, dato che la società che si occuperà di tenere il corso ha risorse pubbliche attinte attraverso canali di finanziamento europeo. In totale il corso si snoderà attraverso ottanta ore di lezione. Risale a qualche anno fa un’attività analoga promossa dal Centro La Sorgente, sito in via Gesù, in pieno centro storico. In quell’occasione alcuni docenti di lettere che insegnano nelle scuole superiori della città si offrirono volontariamente di tenere lezioni di lingua italiana per gli extracomunitari. Accade infatti che molti degli immigrati che raggiungono dal Nordafrica la fascia trasformata della provincia iblea per venire a lavorare nelle serre, non conoscano affatto la nostra lingua. Diversa la condizione di accesso linguistico degli immigrati albanesi, la gran parte dei quali ha familiarità con l’italiano per via del fatto che la televisione italiana raggiunge, con il proprio segnale, attraverso l’etere, quel Paese, e la nostra lingua è perciò più comprensibile per loro. E se i figli degli immigrati hanno nella frequenza delle scuole dell’obbligo l’occasione per imparare, peraltro in un’età in cui l’apprendimento è più facile, la lingua italiana, paradossalmente per i loro genitori questo è più difficile, dato che la loro giornata si consuma nel lavoro nelle serre e sino ad oggi non sono esistiti, se non nell’occasione episodica promossa dal Centro La Sorgente, corsi strutturati e organici di alfabetizzazione alla lingua italiana in città. E’ questo uno dei motivi per cui gli immigrati nordafricani conoscono l’arabo e il dialetto siciliano, ma spesso sono esclusi da buona parte della comunicazione in lingua. Ma c’è un altro risvolto importante negli obiettivi del corso: accrescere la consapevolezza in questi lavoratori, i cui diritti sono spesso compressi, mortificati, delle prerogative che la legge riconosce loro quanto a malattie, ferie, sicurezza sui luoghi di lavori. Di recente sia la Polizia che i Carabinieri hanno portato a termine diverse operazioni che dimostrano come il fenomeno del caporalato di immigrati clandestini sia molto presente lungo la fascia trasformata di Scicli. Si tratta di situazioni di sfruttamento della manodopera clandestina che dimostrano come ci sia ancora molto da fare sul fronte del riconoscimento del diritto di tutti i lavoratori, e a fronte del quale anche le organizzazioni sindacali sono chiamate a fare la loro parte.

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