L’ultima “trovata” dell’Amministrazione Buscema, circa l’intenzione di non allocare piu’, dall’anno prossimo, le classiche bancarelle di San Pietro nel centro storico di Modica, ha lasciato basiti tutti i modicani. E’ Giorgio Iabichella del Sindacato Isa a tornare sulla vicenda di cui ci siamo occupati nei giorni scorsi proprio con un intervento del primo cittadino in merito.
“Collidono con una realtà che e’ Patrimonio dell’Umanità” – dice Buscema -“ e non sono più compatibili con l’identità, il decoro, l’immagine della Modica di oggi.”
Le care vecchie bancarelle di San Pietro, prosegue Iabichella, da decenni presenti nel centro storico della Contea, oltre che nel cuore dei modicani, per soli 3 giorni l’anno, pare abbiano causato al Sindaco un “attacco” di lucidità e coraggio, chiedendone la rimozione e la collocazione in zone periferiche della città per gli anni a venire.
Il Signor Sindaco forse non frequenta da tempo il cuore del Centro storico di Modica, altrimenti avvisterebbe quelle orribili “catapecchie” posizionate in Corso Umberto I°, peraltro abusivamente, senza pagare un centesimo al Comune per l’occupazione del suolo pubblico. Queste non collidono con il Patrimonio dell’Umanità? Non recano danni , oltre che all’immagine, anche alle casse dell’Ente?
Buscema, inoltre, prosegue Iabichella, dice di puntare tutto sulla valorizzazione culturale e turistica. Ma non si preoccupa, ad esempio, della sconcezza, estetica e igienica, dei cassonetti della differenziata, stracolmi da giorni. Come non bada all’assenza di una fontana, magari nel centro storico, dalla quale sgorga acqua potabile, piuttosto che della disorganizzazione delle aperture dei musei/mostre o quant’altro offerto ai turisti che “invadono” Modica.
E che dire dello spettacolo che i turisti ammirano all’ingresso della città, percorrendo le arterie periferiche, ed contemplando i favolosi e caratteristici muri “a secco” aggrovigliati dalle erbacce?