Fondi ex Insicem, l’Upla Claai sollecita Antoci e Tumino “Risposte certe sullo stato dei lavori e sui tempi di attuazione”

Ha scelto deliberatamente di rimanere in silenzio, durante la recente campagna elettorale, l’associazione provinciale Upla Claai di Ragusa, anche per mettere al bando ogni possibile strumentalizzazione politica. Ora, invece, a risultati ormai acquisiti, l’Upla Claai richiama all’attenzione degli enti locali e delle istituzioni provinciali e regionali la necessità di pervenire con urgenza ad una soluzione concreta delle varie iniziative discusse, proposte e sostenute dalla stessa associazione nel primo anno di attività sindacale del nuovo gruppo dirigente, per favorire la crescita dell’imprenditoria dell’area iblea. “Facciamo riferimento, in questa prima fase del dopo elezioni – affermano all’unisono il presidente provinciale, Salvatore Vargetto, e il segretario provinciale, Giovanni Trovato – all’avvio definitivo ed immediato concernente l’utilizzo delle risorse economiche provenienti dai fondi ex Insicem e disponibili per lo sviluppo del tessuto imprenditoriale”. A tal fine, l’Upla Claai ha rivolto un invito formale al presidente della Provincia regionale di Ragusa, on. Franco Antoci, ed al presidente della Camera di commercio, Giuseppe Tumino, affinché si facciano promotori della convocazione urgente del tavolo di concertazione del partenariato sociale per fare il punto aggiornato, sia in merito allo stato di utilizzazione delle risorse ex Insicem relative alle varie azioni individuate nel programma degli investimenti, dove una parte molto importante è destinata alla realizzazione di opere infrastrutturali, sia in merito al regolamento che l’apposito comitato di garanzia doveva elaborare e predisporre per dare l’avvio dei bandi circa l’utilizzo degli 8 milioni di euro previsti dall’azione 5. “Non avendo l’Upla Claai contatti con alcuno dei componenti del comitato di garanzia – dicono ancora Vargetto e Trovato – l’associazione sindacale ritiene utile e necessario conoscere sia lo stato dei lavori quanto gli indirizzi e i criteri di massima da inserire nel regolamento di attuazione. Ciò al fine di poter fare una propria valutazione e, se necessario, potere fornire o meno un proprio contributo al regolamento stesso, prima ancora della sua divulgazione”. L’Ufficio Stampa

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