Denaro sporco a Modica. Indagato ex sindaco Torchi Pilotavano gli appalti in cambio dell’estinzione dei crediti vantati verso il Comune: 13 indagati tra politici e dipendenti comunali

LA REDAZIONE RIUNITASI QUESTA SERA ED ANALIZZATA LA QUESTIONE RIGUARDANTE L’INSERIMENTO DELLA NOTIZIA CHE RIGUARDA L’INDAGINE CHE COINVOLGE POLITICI, FUNZIONARI DEL COMUNE ED IMPRENDITORI, A MAGGIORANZA, HA DECISO DI DIFFONDERE COME FARANNO DOMANI ALTRI ORGANI D’INFORMAZIONE, LA NOTIZIA, RISPETTANDO, IN OGNI MODO, LA POSIZIONE DEL MODERATORE.

A Modica 13 persone, tra cui l’ex sindaco e un ex assessore, entrambi in carica fino a pochi mesi fa, il segretario provinciale e un consigliere provinciale, tutti dell’Udc (l’ultimo passato di recente con il Pdl), sono indagate per associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio di danaro. Il reato, contestato dal procuratore di Modica, Domenico Platania, sulla base di indagini condotte dalla Guardia di finanza, riguarda solo uno degli aspetti dell’inchiesta scaturita dalla denuncia di un imprenditore e poi allargatasi su altri campi d’indagine di cui ancora non si conoscono gli sviluppi. Gli indagati,   sono l’ex sindaco di Modica Piero Torchi, in carica dal 2002 fino a marzo scorso, quando si è dimesso per candidarsi alle Regionali; l’ex assessore al bilancio, Carmelo Drago, Udc, fratello del deputato alla Camera ed ex presidente della Regione, Giuseppe Drago; il segretario provinciale dell’Udc, Giancarlo Floriddia, assessore provinciale fino al mese di marzo scorso quando si dimise per candidarsi alle Politiche. E ancora, Vincenzo Pitino, consigliere provinciale in carica eletto nell’Udc e passato al Pdl; i funzionari comunali Francesco Paolino e Giuseppe Castagnetta, quest’ultimo all’epoca dei fatti direttore dello sportello unico; quattro collaboratori del gruppo di vertice dell’Udc locale (i fratelli Bruno e Massimo Arrabito,  Massimo La Pira, autista del parlamentare nazionale, ed il giornalista Gabriele Giannone) e gli imprenditori edili Giuseppe Sammito e Giuseppe Zaccaria. Secondo l’accusa, grazie a ingenti somme di danaro pagate da imprenditori, sarebbero stati pilotati i meccanismi di assegnazione degli appalti e inoltre, in cambio della rinuncia a una parte dei crediti vantati verso il Comune (in stato di dissesto finanziario), alcuni avrebbero ottenuto una corsia preferenziale nel percepire le spettanze. Le indagini, avviate a giugno 2007 e già oggetto di proroga, avrebbero trovato conferma dei movimenti di danaro sui conti degli indagati o su conti off shore a loro riconducibili.

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