“Contenere i debiti non è una soluzione. Il territorio arretra e le imprese chiudono”. Il presidente di Ance Ragusa sollecita una reazione immediata della politica

“Il contenimento del debito non può essere l’unica soluzione. Così il territorio arretra e le imprese chiudono”. E’ quanto sostiene il presidente di Ance Ragusa, Giuseppe Grassia, secondo cui le scelte politiche nazionali, non adeguate a dare risposte alla crisi perdurante, mettono in grave imbarazzo l’intero comparto. “Non possiamo più aspettare – dice Grassia – serve una reazione immediata, avviare le prospettive affinchè si possa creare sviluppo con l’edilizia. Se la politica non ascolta i cittadini e le imprese, allora davvero rischiamo di andare tutti a casa. Gli investimenti infrastrutturali continuano a calare. E le imprese, anche in provincia di Ragusa, perdono posti di lavoro e, in casi sempre più numerosi, sono costrette a chiudere”. Per il presidente di Ance Ragusa, sono le imprese a pagare i costi della crisi. “Per quanto riguarda gli enti locali, a parte l’Ente Provincia ed il Comune di Ragusa – continua ancora – non sembra esserci un’azione chiara da intraprendere. Il cammino della ripresa, come abbiamo avuto modo di analizzare, è lentissimo; il mio ottimismo rimane cauto ma sono preoccupato per l’immobilismo sulle scelte strategiche di livello nazionale e regionale che potrebbero dare occupazione: non ci rassegniamo e vogliamo essere ascoltati”. Il presidente dei costruttori chiede una “reazione immediata” da parte della politica regionale rilanciando le “proposte di interventi sul risparmio energetico, la riqualificazione delle città, l’individuazione delle poche grandi opere infrastrutturali e il rilancio dell’housing sociale. Siamo in fermento, e non potrebbe essere altrimenti, perché la situazione è molto, molto difficile. Durante l’ultima assemblea annuale, il presidente nazionale, Paolo Buzzetti, ha parlato addirittura di un clima di rivolta tra i costruttori, contro la politica, perché la stessa non ha saputo dare finora risposte alla crisi. Mi sento di condividere appieno questa riflessione e faremo in modo, ancora una volta, di esercitare una funzione di stimolo nei confronti delle tante, troppe, Amministrazioni locali anche della nostra provincia che non riescono a pianificare il futuro nella maniera più adeguata per garantire lo sviluppo dell’edilizia”.

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