Ricatto a luci rosse. Modica, restano in carcere i tre presunti estortori

Il Tribunale del Riesame di Catania si attiene alla decisione del Gip di Modica, Patricia Di Marco, e decide di lasciare in carcere i fratelli Massimo e Bruno Arrabito, rispettivamente di 45 e 52 anni, residenti a Modica, e Francesco Statello, 49 anni, sciclitano, arrestati dalla Guardia di Finanza a metà luglio per estorsione aggravata e continuata in concorso. Ai magistrati etnei erano ricorsi gli avvocati Carmelo Ruta, Ignazio Galfo e Rinaldo Occhipinti, dopo la decisione negativa dal Gip, sperando in una revisione del provvedimento restrittivo. Non è improbabile che tra qualche giorno i difensori possano riproporre istanza al magistrato modicano anche se nel frattempo potrebbe arrivare l’avviso di conclusione delle indagini magari con la decisione del Procuratore della Repubblica, Francesco Puleio, di procedere con il giudizio immediato. Come si sa, il Gip aveva convalidato l’arresto di Massimo Arrabito perchè colto nella flagranza del reato, ma non aveva convalidato la posizione del fratello Bruno e di Statello, nonostante avesse ritenuto di mantenere la custodia cautelare in carcere. Di mezzo ci sarebbe un dischetto che si trovava a bordo di un’auto insieme ad altri cd musicali, nel quale erano “immortalate” le prestazioni extraconiugali di un imprenditore sciclitano, G.P., 62 anni, con una cosiddetta “escort”. Immagini che furono trasferite anche su un computer prima di avviare l’estorsione. Allo stato non risultano indagate altre persone, tantomeno donne che si sarebbero prestate ad incontri sessuali con la consapevolezza di essere riprese nell’atto del rapporto e, dunque, compiacenti. Secondo l’accusa, gli Arrabito avrebbero proposto incontri extraconiugali con una procace donna modicana di 45 anni ma avrebbero architettato con artifizi il ricatto installando una telecamerina nella stanza dell’appuntamento. Le somme richieste dalla escort per le prestazioni variavano dalle 150 alle 200 euro. Non è neppure improbabile che possa essere implicata nell’estorsione una quarta persona, ma questo potrà emergere quando i difensori renderanno note le risultanze delle loro indagini.

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