Arrestato per una presunta tangente. Pozzallo, la Procura vuole il giudizio immediato

La Procura della Repubblica di Modica ha chiesto il giudizio immediato per il funzionario del Comune di Pozzallo, Giovanni Minardo, il capo di gabinetto del sindaco Giuseppe Sulsenti, arrestato lo scorso dieci luglio dalla Guardia di Finanza e dalla sezione di Polizia Giudiziaria della Procura, per concussione. A questo punto si resta in attesa di sapere se il Gip accoglierà tale richiesta e pertanto dovrebbe essere fissata la data dell’eventuale udienza. Lo scorso due agosto il Tribunale del Riesame di Catania, aveva ritenuto validi gli elementi probatori prodotti dal Procuratore della Repubblica di Modica, Francesco Puleio, rigettando la richiesta dall’avvocato Enzo Galazzo, tendente a modificare il provvedimento restrittivo, attenendosi, in un certo senso, a quanto aveva precedentemente deciso il Gip di Modica, Patricia Di Marco. Minardo resta, dunque, rinchiuso ancora nel carcere di Piazza Gesù a Modica Alta. Il Riesame non ha ancora depositato le motivazioni della decisione delle scorse settimane per cui l’avvocato Galazzo non è nelle condizioni, eventualmente, di poterle conoscere per rivolgersi alla Corte di Cassazione. Minardo, 65 anni, fu arrestato perché, secondo l’accusa, avrebbe intascato una tangente da G.M., titolare di un Bed&Breakfast di Pozzallo, che, però, lo aveva già denunciato alla Procura della Repubblica. Era stato, infatti, bloccato mentre davanti alla struttura ricettiva di proprietà della parte offesa si faceva consegnare una busta contenente, pare, millecinquecento euro. L’uomo si era difeso davanti al Gip sostenendo che si trattava della somma riguardante un credito vantato per le prestazioni fornite dalla sua compagna rumena, la quale avrebbe fatto da badante o, comunque, avrebbe fornito servizi all’imprenditore.

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