Soppressione corsi di Agraria e Giurisprudenza a Ragusa. Sindaco e assessore di Vittoria chiedono intervento del presidente della Regione

Il sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, e l’assessore alla Trasparenza, Piero Gurrieri, condividono la battaglia per il mantenimento dei corsi di laurea di Agraria e Giurisprudenza a Ragusa, e invocano l’intervento del presidente della Regione, Raffaele Lombardo.
“La decisione di sopprimere i corsi di Agraria e Giurisprudenza a suo tempo attivati a Ragusa – affermano – suscita più di una perplessità, in particolare per il rifiuto di consentire almeno il proseguimento agli studenti già immatricolatisi negli anni scorsi. E’ stato ribadito, a sostegno della decisione, che non sussisterebbero le condizioni operative e temporali; ma la motivazione non risulta convincente, in quanto il limite temporale è costituito dalla scadenza dei termini per le iscrizioni e, quindi, per la fine del mese di ottobre. Dunque, l’auspicio dell’amministrazione comunale è che tutte le strade siano percorse non soltanto per il decollo dell’annunciato progetto del Quarto Polo (in relazione al quale non sono mai stati emessi dal Miur i decreti di attuazione), ma almeno per consentire agli studenti anteriormente iscritti il completamento dei propri corsi di studio, come peraltro accaduto in passato per i corsi allora dismessi, e come sta accadendo anche ora per gli studenti di Lingue originariamente iscritti a Catania, ai quali è consentita tale possibilità. E’ infatti evidente il pregiudizio non solo economico che il rifiuto del proseguimento arreca agli studenti e ai loro nuclei familiari i quali hanno a suo tempo assunto le proprie decisioni contando su presupposti e condizioni che ora sono poste in discussione, ed anzi cancellate con un colpo di spugna. Non riteniamo neppure che la soppressione dei corsi possa essere spiegata quale effetto automatico della convenzione sottoscritta nel mese di giugno del 2010, in quanto quella convenzione era stata stipulata sul presupposto di un’intesa tra il MIUR, la Regione Siciliana e l’Università di Catania che contemplava però la contestuale attivazione del percorso teso all’istituzione del Quarto Polo “a rete”. Un percorso che però risulta essere stato sostanzialmente abbandonato per la disattenzione, prima di tutto, del Ministro Maria Stella Gelmini. Ci dichiariamo quindi pienamente partecipi della battaglia che la nostra deputazione e le amministrazioni locali iblee stanno conducendo all’unisono e, nell’esprimere solidarietà agli studenti, auspichiamo innanzitutto l’intervento del Presidente della Regione e dei gruppi parlamentari per una giusta ed equa soluzione che, nelle more dell’istituzione del Quarto Polo, non penalizzi e mortifichi in misura tanto drastica il territorio e gli studenti. Cogliamo l’occasione per ribadire l’assurdità della scelta di chiudere la facoltà di Agraria, che rappresenta una specificità del nostro territorio, caratterizzato da un’altissima vocazione agricola”.

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