CHIARAMONTE GULFI: UNA MAGGIORANZA TRASVERSALE DI CONSIGLIERI BLOCCA LA CITTA’.

Gli accadimenti di questo ultimo periodo, sfociati nelle dimissioni dalla carica di presidente del Consiglio Comunale di Chiaramonte Gulfi di Mario Bentivegna, sono da imputare a un gruppo di consiglieri che pur di fare un torto all’Amministrazione comunale, ha di fatto bloccato l’utilizzo dell’avanzo d’amministrazione. La civica amministrazione ha dovuto subire questa ritorsione e su di essa non può ricadere nessuna responsabilità. La sequenza degli eventi parla chiaro. Il Sindaco Giuseppe Nicastro a tal proposito ha inteso ripercorre quanto successo. Evidentemente l’approssimarsi delle prossime elezioni comunali ha determinato una fibrillazione inusuale in chi per quattro anni si è contraddistinto per un lungo dormire (interrotto ogni tanto da qualche intervento avanzato con il solo scopo di mettere in difficoltà l’amministrazione). Io penso che i cittadini, come dimostrato alle elezioni comunali quattro anni fa, hanno ben chiaro da che parte sta la ragione e da che parte sta il torto. E certamente non riversano la loro fiducia in coloro i quali, maggioranza o opposizione, hanno tradito il mandato elettorale e per questo saranno puniti alle prossime consultazioni elettorali. Malgrado il taglio di 600.000 euro operato da Stato e Regione, in virtù delle economie effettuate negli anni e grazie all’applicazione dell’avanzo di amministrazione, si era riuscito a garantire quanto negli anni precedenti prevedendo tra le altre cose: l’assistenza economica, il Piano regolatore generale, la copertura del palazzotto dello sport, las manutenzione delle strade, contributi alle società sportive e alla Consulta, le manifestazioni turistiche e sportive.
Questi consiglieri (giova ricordare i nomi Rizza Giovanni, Giudice Mario, Ansaldi Concetta, Sanzone Vito, Vargetto Salvatore, Velia Barbara, lnghisciano Giovanni) hanno interpretato il ruolo di consigliere comunale di opposizione solo ed esclusivamente per fare guerra all’amministrazione, dimenticando che il ruolo primario è quello di dare un contributo alla amministrazione della città.
Questi signori hanno votato contro la proposta dell’amministrazione rendendo impossibile la realizzazione di quanto sopra. Abbiamo sperato, dopo lo svolgimento del consiglio comunale del 22-07-2011 in un ravvedimento che non c’è stato, neanche in una riunione di capigruppo appositamente convocata. Solo dopo abbiamo informato l’opinione pubblica con il manifesto dal titolo “la Città umiliata”.
Questi sono i fatti il resto è aggrapparsi sugli specchi nel vano e goffo tentativo di giustificare un comportamento inqualificabile che i cittadini hanno già capito e censurato.

L’amministrazione comunale, contrariamente a quanto si vorrebbe far credere ha subito e non ha alimentato nessuno scontro istituzionale. Le responsabilità sono ben chiare e ricadono sulla testa di tutti loro.

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