Presidente del Consiglio Provinciale Giovanni Occhipinti Università: Caro presidente Antoci qui ci vuole la rivolta

“Caro presidente Antoci io sono convinto che non basta alzare la voce. Qui ci vuole la rivolta. E lei con me, insieme ovviamente al sindaco di Ragusa Nello Dipasquale, deve essere in testa alla rivolta”. Il presidente del Consiglio provinciale, Giovanni Occhipinti, che aveva chiamato in causa il presidente Franco Antoci ed il sindaco Nello Dipasquale, torna all’attacco per la difesa dei corsi di laurea di Giurisprudenza ed Agraria che dovrebbero chiudere a partire da ottobre, ma per i quali il territorio (studenti e genitori in particolare) chiede la loro permanenza ad esaurimento. “Non sono convinto che una questione di risorse finanziarie – dice Occhipinti ad Antoci – ma una questione di rispetto degli accordi verbali. Mi riferisco a quanto stabilito il 24 giugno scorso tra il presidente del Consorzio Universitario Enzo Di Raimondo ed il rettore dell’Università di Catania Antonino Recca. Il Consorzio aveva la condizione di pagare quanto dovuto per il 2010 e la rata del 2011 e lo ha fatto ed i corsi sarebbero rimasti a Ragusa. E su questo c’era la garanzia del Miur”. Il presidente del Consiglio va oltre. “E’ vero che la convenzione che è stata firmata lo scorso anno prevede la chiusura e l’istituzione della Facoltà di Lingue in esclusiva a Ragusa. Ma non si capisce perché gli studenti di lingue di Catania devono avere la possibilità di proseguire il loro ciclo di studi nella loro città ed i nostri studenti di Agraria e Giurisprudenza non devono avere questa opportunità. Perché lo si è fatto con gli studenti di Scienze del Governo e dell’amministrazione di Modica e di Informatica di Comiso e ora non si può fare con quelli di Ragusa. Poi, Le ricordo caro presidente Antoci che tutti i gruppi politici alla Provincia vogliono questo e Lei deve rispettare la volontà politica”. Il presidente del Consiglio conclude: “Quando parla di risorse che il Consiglio non ha deliberato per intero (mancano 350.000 euro) Lei non dice tutta la verità. Perché abbiamo accantonati come Consiglio 700.000 euro per la manovra settembrina e 350.000 euro sono per l’Università. In ogni caso bisogna fare capire a Catania che qui nessuno è fesso ed il territorio vuole per uno scopo sociale la prosecuzione di questi corsi. I capigruppo vogliono incontrare il rettore entro il 25 agosto. Caro presidente organizzi l’incontro e venga con noi”.

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