La morte di Grazia Vernuccio. Pozzallo, indagati due medici. Ieri prima i funerali, poi l’autopsia

Iscritti nel registro degli indagati per la morte di Grazia Vernuccio. La donna ieri è stata sottoposta ad esame autoptico. Ieri mattina dopo i funerali celebrati nel Santuario della Madonna delle Grazie, presente anche il marito appena dimesso dall’Ospedale Maggiore, la salma è stata trasferita nella camera mortuaria del nosocomio di Via Aldo Moro. Sulla donna monzese di origini modicane, deceduta sabato nella sua casa di villeggiatura a Santa Maria del Focallo, ieri pomeriggio, alle 16, è stata eseguita l’autopsia affidata al medico legale Giuseppe Algieri, consulente tecnico d’ufficio, con la presenza del consulente di parte, il dottore Giuseppe Juvara. Ci sono, tra l’altro, come si diceva, due medici iscritti nel registro degli indagati nei confronti dei quali viene ipotizzato il reato di omicidio colposo. Dovrebbero essere dei medici di turno presso la Guardia Medica e presso il Pte(Presidio Territoriale di Emergenza) di Pozzallo, strutture attigue, dove la donna era stata accompagnata dal marito nella notte tra venerdì e sabato per via dei dolori che lamentava allo stomaco da qualche ora.  Non c’è stata alcuna denuncia dei figli e dei familiari ma è stato un atto diretto, disposto dalla magistratura inquirente modicana attraverso i carabinieri della Compagnia di Modica. Gli esiti dell’esame autoptico si conosceranno entro sessanta giorni, tanti quanti ne ha chiesti il consulente tecnico d’ufficio. Frattanto il presidente della Commissione parlamentare d’ inchiesta sugli errori sanitaria ha chiesto una dettagliata relazione sull’ennesimo episodio di sospetta malasanità, così come nei casi precedenti che hanno segnato negativamente il mese di agosto, e cioè quello che riguarda la morte di Grazia Vernuccio, deceduta, come si diceva, dopo essere stata visitata dalla Guardia Medica e dai medici del Pte. “Chiameremo a riferire, tramite l’invio di una relazione contenente informazioni dettagliate, tanto all’assessore regionale alla Sanità che alla Direzione dell’Asp competente – dice il presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori sanitari e le cause dei disavanzi sanitari regionali, Leoluca Orlando”. Dai primi accertamenti sarebbe da scartare l’ipotesi di un caso di malasanità: la donna, infatti, è morta per un arresto cardiocircolatorio anche se l’esame cardiologico eseguito al Pte aveva escluso problemi del genere. Sembra, ma questo è da confermare, che il medico che l’aveva visitata aveva sottolineato la necessità di recarsi all’Ospedale Maggiore di Modica ma la donna avrebbe, invece, preferito tornare a casa, dove poi è deceduta qualche ora dopo. In quell’occasione il marito sessantaquattrenne fu colto da malore e ricoverato d’urgenza nell’Unità Operativa di Cardiologia dell’Ospedale Maggiore per una sospetta angina pectoris. Quando la salma sarà restituita ai familiari, sarà trasferita a Palermo per essere cremata.

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