Rivolta degli immigrati al CpA di Pozzallo. Otto restano in carcere

Otto dei tredici extracomunitari arrestati nei giorni scorsi dal carabinieri e polizia restano in carcere mentre per altri cinque è stato disposto il rientro nel Centro di Prima Accoglienza di Pozzallo con l’ordine di espulsione dall’Italia. Sono le decisioni assunte dal giudice monocratico del Tribunale di Modica, Antongiulio Maggiore, nel processo di convalida a carico dei clandestini finiti nel carcere di Modica dopo i fatti avvenuti nella struttura di accoglienza della cittadina marinara. Il magistrato modicano ha convalidato tutti e tredici gli arresti, come richiesto dal pubblico ministero, Diana Iemmolo, che aveva anche invocato per tutti la custodia cautelare in carcere. La detenzione è stata confermata per Midhl Sabdiraoni, Amman Abda, Abdl Kabel Ben Moaooua, Sarchi Chokri, Mahomed Aloumi, Mafer Lazai, Mohamed Ali Ben Moaaomia e Wad Jalloud, tutti sedicenti libici ed egiziani, per i quali sussiste, secondo il giudice, il pericolo di reiterare il reato e di fuga. Tutti e tredici sono stati difesi dall’avvocato Paola Ottaviano che ha chiesto i termini a difesa per cui il processo per direttissima è stato fissato al prossimo sette settembre. Sono stati accusati di devastazione, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. L’arresto era avvenuto lo scorso 22 agosto a seguito della rivolta presso il Centro di Primo soccorso di Pozzallo e alla colluttazione con le forze dell’ordine in servizio nella struttura, scaturita quando erano giunti sul posto i pullman che avrebbero dovuto trasferire altrove molti di loro. Nei disordini rimasero feriti, seppure lievemente, tre poliziotti, un carabiniere e un finanziere. Una cinquantina di immigrati erano riusciti a fuggire.

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