Ragusa. Momento politico in provincia: intervento di Paolo Roccuzzo

Paolo Roccuzzo, Consigliere Provinciale, trova difficile non intervenire in un dibattito politico che si sta “esasperando sempre di più”, nonostante sembra un dibattito tutto interno ad un partito tra chi vuole privilegiare il rapporto coi cittadini e chi pensa che prima venga il partito.
“Io credo – dice – che i partiti abbiano il diritto ed il dovere di creare gli spazi per il confronto tra i propri iscritti, il confronto rappresenta lo strumento democratico e civile che consente a tutti di crescere e di arricchirsi culturalmente senza penalizzare alcuno. Quando questo viene a mancare, viene a mancare l’essenza della democrazia. Questa considerazione oltre che per i partiti che hanno il compito di elaborare idee e strategie, vale anche per i consessi democraticamente eletti per capirci meglio, consigli comunali e provinciale. Il dibattito ed il confronto sulle posizioni diverse tra maggioranza ed opposizione non possono mai essere mortificati dalla consapevolezza dei numeri che se così intesa, diventa pura e semplice arroganza, eppure spesso viene fatto.
Ritengo sia avvertita una forte necessità dei cittadini a trovare strumenti di confronto e di conoscenza, che va oltre i confini dei partiti tradizionali, i quali probabilmente non hanno saputo cogliere questa necessità, oggi si avverte la volontà di vedere difesi i diritti come cittadini, come cittadini legati ad un territorio che non vuole sottratte le proprie risorse, come cittadini portatori di cultura di valori e di tradizioni. Chi sa cogliere queste esigenze e adoperarsi per la loro tutela e valorizzazione non solo da un senso alla propria azione politica, ma fa un servizio nei confronti del proprio territorio e della propria gente.
Oggi più che mai la politica sta attraversando un momento delicato, la situazione di una crisi che si sta manifestando più profonda e più vasta di quanto non ci si potesse aspettare, porta l’opinione pubblica, ritengo giustamente, a chiedere che i sacrifici di cui si parla, vengano fatti anche, se non principalmente dalla classe politica. Mi sembra di capire che si chiede un ridimensionamento o addirittura la cancellazione di consigli di amministrazione di enti più o meno inutili, consigli di amministrazione che servono di più a chi ne ricopre la carica che al cittadino che non riesce a percepirne l’importanza. In questo senso, la soppressione dei c.d.a. delle ASI, degli IACP e delle stesse province, oltre che la riduzione del numero dei parlamentari nazionali e regionali, viene condiviso dall’opinione pubblica, anzi viene auspicato.
Sono fortemente critico con chi parla di interesse generale ma poi opera in direzione opposta, oggi si discute tanto della situazione dell’università a Ragusa, tutti impegnati con le parole a difendere gli studenti e le facoltà di giurisprudenza ed agraria, ma qualche giorno prima, per esempio in consiglio provinciale, si sono preoccupati di utilizzare i fondi destinati all’Università per finalità certamente meno nobili, ma che li vedono più interessati, non mi pare che su questo alcun dirigente dei partiti di questa maggioranza si sia lamentato o sia intervenuto per dimostrare il proprio disappunto.
Risultato si fanno i fatti propri e si prendono in giro gli studenti. A proposito di ciò è utile ricordare la polemica tra il presidente del consiglio provinciale Giovanni Occhipinti ed il presidente della Provincia Franco Antoci, Occhipinti chiede ad Antoci di fare le barricate ed Antoci che gli ricorda che i fondi destinati all’Università la maggioranza in consiglio provinciale li ha destinati ad altro, con la conseguenza che oggi l’università diffida il consorzio universitario e si prepara al decreto ingiuntivo.
Francamente queste cose stridono e questi argomenti si, sarebbero stati degni di polemiche anche interne e pubbliche.
La verità secondo me è una, ci sono politici che intendono rispondere ai cittadini che li hanno chiamati a rappresentarli, altri che vogliono rispondere ai loro leader impegnandosi oltremodo in una gara di fedeltà.
Certamente ciascuno si comporta come vuole e come meglio intende, saranno sempre i cittadini a valutare i comportamenti di ciascuno scegliendo i propri rappresentanti, tranne per il parlamento nazionale per il quale vengono nominati dai segretari di partito, grazie ad una legge assurda.
Nello scorso mese di agosto ho molto apprezzato il modo in cui la stragrande maggioranza della stampa, ha trattato la questione delle presunte morti sospette. Lo ha fatto con senso di responsabilità, senza omettere di dare la notizia, ma senza strumentalizzare o enfatizzare situazioni delicate per le quali il rispetto delle persone coinvolte è una cosa dovuta, lasciando il tempo necessario a chi ha il dovere degli accertamenti arrivando così alla verità, lo ha fatto con una maturità che dovrebbe fare riflettere anche la classe politica.
Ci sono stati anche isolati episodi definiti di sciacallaggio o di spasmodica ricerca di visibilità, ci può stare anche questo se chi lo fa è disinformato o in malafede.
Mi sorprende negativamente, invece, la strumentalizzazione di chi ha ricoperto ruoli di primo piano nella gestione della sanità iblea, dunque ne ha la profonda conoscenza oltre che detenerne la responsabilità, peggio ancora se viene utilizzato come strumento di polemica per argomentare problemi interni di partito, credo si tratti di un errore, magari nella foga di trovare argomenti diversi.
Credo – conclude Roccuzzo -che ciascuno di noi debba fare una profonda riflessione sul ruolo che compete a chi eletto, è chiamato ad occuparsi della cosa pubblica, una riflessione che porti a ripensare, anche al modo di fare politica facendo una scaletta delle priorità, mettendo al primo posto la dignità dei cittadini che si ha l’onore e l’onere di rappresentare.
Questa nota è stata pensata non per esprimere giudizi, ma per dare una libera opinione, un piccolo contributo finalizzato a sollecitare una riflessione ed un dibattito che accetterei volentieri sulla politica di oggi”.

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