Tribunale di Modica, la protesta degli avvocati. “Soppressione fuori da ogni logica”

Si parlerà dell’ipotesi di soppressione del Tribunale di Modica stamattina nel corso della riunioneee degli avvocati del locale Foro(Modica, Scicli, Ispica e Pozzallo)che si terrà presso il Palazzo di Giustizia di Largo Beniamino Scucces dalle 9,30 alle 12,30. Il tema dell’incontro è “No alla soppressione dei “piccoli tribunali”. Mai come adesso è stata più veritiera la possibilità che lo storico tribunale modicano possa subire la soppressione come programmato dal Governo Nazionale. Gli avvocati dibatteranno sulla vicenda e decideranno, oltremodo, sulle eventuali iniziativa da assumere in ordine alla paventata soppressione dei cosiddetti Tribunali minori. Nei primi giorni di settembre della questione si era interessata anche la Camera Penale di Modica, la quale aveva espresso un giudizio fortemente critico in ordine al provvedimento del governo ritenendo che il criterio per la soppressione del Tribunale modicano, in quanto ufficio giudiziario con numero di magistrati inferiore a quindici, sia in contrasto con il notevole carico di lavoro dei magistrati e con la efficiente gestione delle pendenze penali. “L’amministrazione della giustizia – aveva rilevato il presidente della Camera Penale, Giuseppe Rizza – non va valutata in termini di produttività aziendale, considerato che, pur in presenza di situazioni economiche come quelle attuali, va considerato come un servizio di primaria importanza per l’intera collettività dei territori della nostra circoscrizione. Nonostante, poi, i procedimenti penali negli ultimi anni siano raddoppiati come numero, i tempi del processo penale nel Tribunale di Modica sono in linea con la previsione costituzionale di cui all’articolo 111 e ciò grazie all’impegno costante e qualificato dei magistrati e del personale degli uffici giudiziari”. Da sempre l’avvocatura ha dichiarato la piena disponibilità ad un’opportuna razionalizzazione delle strutture giudiziarie sui territori, concordandone criteri e soluzioni per ottenere efficienza del servizio nel rispetto dei diritti dei cittadini e realizzando nel contempo economie di spesa. “Non sembra – ha deto qualche settimana fa il presidente dell’Ordine Forense, Giuseppe Nigro – che un semplice colpo di spugna come quello paventato possa realizzare questi fini, piuttosto, così facendo, si danneggerebbe la buona giustizia e l’autonomia dei territori. In tal senso, tale decisione non sembra tenere in debito conto alcuni elementi di particolare pregio”.

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