Ragusa, Depotenziamento ferrovie, il consigliere Firrincieli: Eppure gli strumenti per il rilancio c’erano: dalla pedemontana alla metropolitana di superficie. Ma la riscossa non è mai cominciata.

Il dibattito innescato sul depotenziamento della rete ferroviaria a Ragusa e nel resto del circondario, oltre che sulle proposte più o meno provocatorie riguardanti la soppressione della stazione del capoluogo ibleo, è stimolante e merita una serie di riflessioni rispetto al fatto che il nostro territorio non è riuscito a cogliere alcune ghiotte opportunità. A dirlo il consigliere comunale del Pid, Giorgio Firrincieli, secondo cui occorre, innanzitutto, ricordare che in passato era stato predisposto, dalla Provincia regionale di Ragusa, uno studio di fattibilità per la realizzazione di una Variante ferroviaria pedemontana iblea con fondi stanziati dal Cipe come risulta dalla deliberazione del 30 giugno 1999. Progetto – aggiunge Firrincieli – che fu predisposto dalla compagnia inglese Steer Davies Gleave e che, però, per tutta una serie di ragioni, non ha mai visto aprirsi la porta verso itinerari realizzativi. Eppure, l’idea era interessante. Creare uno snodo ferroviario che consentisse un rapido collegamento, su rotaia, sfruttando in parte i tracciati esistenti, tra i mercati ortofrutticoli della fascia trasformata e il porto di Pozzallo. Di quel progetto, oggi, non si sente più parlare. Ed è un peccato perché, opportunamente adattato al nostro territorio, avrebbe potuto consentire quel salto di qualità, sul fronte dell’intermodalità dei trasporti, da tutti richiesto. Firrincieli, poi, focalizza la propria attenzione su un’altra grande opera che avrebbe potuto fornire valore aggiunto al rilancio ferroviario nella città di Ragusa. Parlo della realizzazione di una metropolitana, in parte di superficie, sfruttando l’antica linea ferroviaria già esistente sotto la città – chiarisce il consigliere comunale – altra grande opera che prevedeva la creazione di 15 fermate. Inoltre la metropolitana avrebbe dovuto essere aiutata da un sistema integrato di bus navetta ecologici. Da Puntarazzi a Ibla, la metropolitana avrebbe dovuto snodarsi per diciotto chilometri, con un’utenza media giornaliera di almeno 20.000 persone. Il costo complessivo previsto era di oltre 31 milioni di euro. Anche in questo caso, però, del progetto non abbiamo notizia alcuna. Pur in presenza di strumenti adeguati, quindi, le Ferrovie hanno ritenuto di non investire sul nostro territorio che continua a recitare la parte di Cenerentola. Farsi sentire, finora, non è servito a niente. Se il territorio formasse un fronte comune e si mobilitasse, forse, qualche prospettiva in più potrebbe palesarsi. Ma il recupero delle somme previste appare, in tempi di crisi come quelli attuali, davvero improbabile Per cui, bisognerà accontentarsi, ancora una volta, di sognare il potenziamento delle ferrovie nella nostra provincia.

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