Famiglia lasciata senza casa dorme in auto. Modica, esposto alla polizia

Sfrattati di casa, costretti a dormire prima in auto e poi in un bed&breakfast a cento euro a notte. Nessuno ha voluto affittare case sfitte perchè la coppia aveva figli minori. Ieri i due coniugi hanno presentato al Commissariato di polizia, attraverso l’avvocato Giovanni Iemmolo, formale querela. I due coniugi dal mese di aprile del 2011 avevano in locazione un appartamento in Via Sacro Cuore dove risiedevano con i sei figli, pagando un canone mensile di 300 euro. Al momento della conclusione del contratto il capofamiglia consegnava al proprietario dell’appartamento, per il tramite un agente immobiliare, un assegno bancario emesso dal suo datore di lavoro a garanzia del pagamento della cauzione, pattuita in 600 euro, del primo mese di locazione e della commissione per la agenzia, pari a 300 euro. Alla scadenza dell’assegno, l’emittente del titolo di credito chiedeva al proprietario dell’appartamento, la restituzione dell’assegno, assicurando il pagamento in contanti della somma portata dal titolo. L’assegno, però, non sarebbe stato coperto. Visto il ritardo, il proprietario dell’immobile avrebbe cominciato ad assillare la famiglia, presentandosi con cadenza settimanale. I primi giorni di settembre un figlio di quest’ultimo sarebbe entrato nell’appartamento senza autorizzazione, quando in casa non c’era nessuno, utilizzando la copia delle chiavi in suo possesso. Il 13 settembre scorso la sorella dell’occupante l’appartamento portava al proprietario la somma complessiva di duemila euro, di cui 500 in contanti e 1.500 con assegno postale emesso dal nipote, con scadenza al due novembre, a pagamento di tutti gli arretrati del contratto di locazione fino ad agosto 2011. Il proprietario lo rifiutava e diceva di volere libero l’appartamento entro il 14 settembre. Secondo la querela venerdì scorso l’intera famiglia sarebbe stata costretta a lasciare la casa. I coniugi hanno preso a telefonare ai diversi B&B di Modica, per trovare ospitalità quanto meno per la notte tra il 16 e il 17. Considerato tuttavia che non c’era posto o che la richiesta di pagamento ammontava a 90-100 per la singola notte, i coniugi si vedevano costretti a dormire dentro la propria utilitaria con i cinque figli più grandi, mentre quella di appena due anni, la affidavano alla zia. L’avvocato Iemmolo ha chiesto l’immediato intervento delle autorità di P.S., al fine di assicurare il ripristino della situazione e garantire condizioni igienico sanitarie dignitose agli stessi e a tutto il nucleo familiare. Lo stesso legale ha informato il sindaco, l’assessore alle Politiche Sociali, Paolo Garofalo, la Caritas e l’Iacp che si stanno già muovendo per trovare una sistemazione immediata della famiglia

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