Modica, notte all’addiaccio per la famiglia sfrattata nei giorni scorsi dal “padrone” di casa

Una notte trascorsa dentro la Golf bianca, parcheggiata per strada, quella che ha appena trascorsa la famiglia frattata coattivamente dal “padrone” di casa. Impossibile sostenere le spese del Bed&Breakfast. Frattanto l’Istituto Autonomo Case Popolari di Ragusa potrebbe trovare un alloggio alla famiglia sfrattata dall’appartamento dove risiedeva, in Via Sacro Cuore, dal proprietario. Il Comune di Modica dovrà, prima, presentare ufficiale richiesta. E’ scoppiato il caso della settimana a Modica e potrebbe essere prima la Procura della Repubblica ad assumere provvedimenti visto che il capofamigia, E.C., 41 anni, ha presentato querela in Commissariato contro quanti si siano resi responsabili dei fatti, affinché vengano perseguiti e condannati alle pene di legge, oltre al risarcimento di tutti i danni patiti e patiendi in favore dell’intero nucleo familiare(sei figli tra cui un paio di minorenni). Dopo avere passato una notte in auto, la famiglia ha trovato alloggio in un Bed&Breakfast ma questa “comodità” non durerà a lungo poiché economicamente non sostenibile. “E’ una situazione – spiega l’avvocato Giovanni Iemmolo che assiste insieme all’avvocato Carmelo Scarso i due coniugi – che potrebbe comportare l’intervento dei servizi sociali. I nostri assistiti stanno facendo “il diavolo in quattro” per evitare che vengano loro sottratti i figli minori. Abbiamo avuto contatti con il sindaco, Antonello Buscema, con l’assessore alle Politiche Sociali, Paolo Garofalo, abbiamo contattato la Caritas, sono tutti disponibili a trovare una soluzione. Il Comune ha degli appartamenti disponibili ma c’è da considerare anche l’esistenza di una lista d’attesa. Abbiamo contattato anche l’Iacp di Ragusa da dove ci hanno risposto che è necessaria una richiesta del Comune”. Sotto l’aspetto giudiziario, uno dei fatti gravi riguarda l’accesso da parte del figlio del proprietario all’interno dell’appartamento, utilizzando le doppie chiavi in suo possesso mentre in casa non c’era nessuno. Fu la figlia a trovarlo, rientrando. “Il proprietario – spiega l’avvocato Iemmolo – considerata l’inadempienza economica, avrebbe dovuto adire le vie della magistratura o quelle previste per questi casi, con preavviso scritto, invece ha voluto sfrattarli quasi coattivamente”. Il passaggio più importante, al momento, è trovare una sistemazione per fare ricongiungere la famiglia. “Abbiamo bambini piccoli – dice la moglie, S.L. 39 anni. Io stessa soffro la cervicale ed è impossibile continuare a dormire in auto. Abbiamo visto molte case, ci siamo rivolti a diverse agenzie. Nessuno è disposto ad affittarci un immobile. Spero di non dovere attuare un atto sgradevole per avere una residenza”.

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