A MODICA , IL MONDO DELLA SCUOLA E’ IN AGITAZIONE (LEGITTIMAMENTE). La riflessione di Giombattista Ballarò

E’ appena iniziato il nuovo anno scolastico 2011/2012 e già i primi nodi del mondo dell’istruzione, caratterizzato da tagli, accorpamenti forzati, politiche miopi che non hanno in alcuna considerazione ciò che dovrà divenire la speranza del futuro, vengono al pettine.Tutto lascia presagire che, se alcuni provvedimenti politici inseriti nella riforma della signora Gelmini, non verranno celermente ed opportunamente rivisti e corretti, si potrebbe verificare un ritorno alla fine degli anni sessanta che lasciarono un segno profondo nella società.
Si potrebbe dire che da qualche giorno è cominciato il nuovo anno scolastico ma non è ripartita l’istruzione e credo che non si possa attribuire alcuna responsabilità agli studenti che molto spesso ,ingiustamente, vengono additati quali lavativi alla ricerca di qualche giorno di vacanza.
La realtà è molto diversa. I tagli provocati dalla riforma della scuola, hanno determinato delle situazioni che possono provocare solo rabbia e disappunto e non solo tra gli studenti, ma anche tra gli insegnanti e tra i genitori che vedono trattare i loro figli non come si converrebbe.
La protesta del Liceo Scientifico “Galilei” non si fonda certamente sulla ricerca di qualche giorno di vacanza fuori programma, bensì sull’esigenza che la Scuola possa continuare ad essere luogo d’apprendimento e non un pollaio dove rinchiudere più polli possibile; ma c’è anche alla base della protesta degli studenti, la rivendicazione del rispetto degli standard di sicurezza che le norme in materia prescrivono.
Può esistere sicurezza in una classe in cui vengono stipati 54 ragazzi , almeno secondo il progetto iniziale?
E il corpo docente avrebbe potuto svolgere in maniera ottimale il proprio ruolo, dovendo seguire 54 ragazzi pittosto che 22 ?
Ora, questo problema d’affollamento nelle classi, è stato risolto seppure in malo modo, creando nei fatti un conflitto tra gli studenti delle classi normali e quelli delle classi sperimentali .
Un metodo per spaccare le fila dei manifestanti ed indebolirne la portata ?
Giunga pertanto la mia solidarietà agli studenti che spero andranno avanti nella loro legittima battaglia ed anche agli insegnanti, i quali per colpa di miopi politiche che trattano l’istruzione alla stessa stregua di settori che non incidono sul domani delle giovani generazioni, vengono sempre meno considerati per ciò che sono, ovvero operatori di cultura.
Al Preside del “Galilei” professore Carrubba, rivolgo invece l’invito ad un’attenta riflessione sulle proprie responsabilità in merito alle norme di sicurezza, che è tenuto a rispettare quale capo d’istituto e a solidarizzare con le giuste ragioni della lotta studentesca che è conseguente a visioni profondamente sbagliate del mondo scolastico.

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