Iniziamo con oggi a parlare di Contraccezione: un modo per dare, soprattutto ai giovani e non solo, maggiore consapevolezza su questo tema così delicato. Per contraccezione si intende il complesso delle tecniche anticoncezionali, ossia dei mezzi dediti ad impedire o ridurre la probabilità che si verifichi una gravidanza.
Orientarsi tra i tanti metodi contraccettivi non è semplice e non è un’operazione che la donna, o la coppia, può fare da sola, magari basandosi su conversazioni con gli amici o suggestioni della pubblicità. Scegliere un metodo contraccettivo significa tenere conto della storia passata della donna, in particolare di eventuali disturbi o malattie precedenti; significa anche tenere conto delle esigenze e delle attese della donna e della coppia. Soprattutto, quella del metodo contraccettivo è una scelta che può cambiare nel tempo.
I metodi disponibili sono numerosi: naturali, di barriera, chimici, ormonali, chirurgici e intrauterini (IUD).
In verità dovrei considerare tra i metodi anticoncezionali anche il profilattico e l’astinenza, ma ritengo utile, però, valutare il metodo scelto solo sulla base dell’evidenza scientifica, senza fare alcuna considerazione dal punto di vista religioso e legislativo ( di questo ne parleremo alla fine con un interessante e coinvolgente articolo ).
Concentreremo l’attenzione, quindi, soprattutto sui metodi contraccettivi più efficaci: i contraccettivi ormonali (la tradizionale “pillola”, il cerotto transdermico da applicare sulla cute, l’anello vaginale e la pillola progestinica) e lo IUD (la “spirale”) nelle sue varie versioni.
Per valutare l’efficacia di un metodo contraccettivo la chiave è il cosiddetto “indice di Pearl”: numero di gravidanze osservate nell’arco di un anno in 100 donne che utilizzano il metodo in esame.
L’indice di Pearl non è mai zero perché nessun metodo, nemmeno i più affidabili come la “pillola” o i cerotti transcutanei, garantiscono la sicurezza assoluta contro il rischio di gravidanze indesiderate. Tanto più ridotto è l’indice di Pearl, tanto più elevata è l’affidabilità contraccettiva del metodo.
I metodi più sicuri ed efficaci, come dimostrato dall’indice di Pearl inferiore a 1, sono la pillola, i cerotti transdermici e gli anelli vaginali, contraccettivi a base di combinazioni di estrogeni e progestinici: due classi di ormoni che regolano il ciclo femminile. L’estrogeno è l’ormone che, durante il ciclo femminile, ha un picco in corrispondenza dell’ovulazione; il progesterone è l’ormone che domina la seconda parte del ciclo dopo l’ovulazione. I cerotti trans- dermici hanno forma quadrangolare, di 4,6 cm di lato, e agiscono rilasciando estrogeni e progestinici a velocità costante attraverso la cute.
L’anello vaginale agisce in modo analogo ai cerotti transdermici; la sua forma è quella di un piccolo anello di materiale anallergico. L’assorbimento dell’estrogeno e del progestinico lentamente rilasciati dall’anello avviene attraverso la mucosa delle vie intime femminili.
E’ piuttosto scarsa, invece, la protezione contraccettiva offerta dai metodi naturali: con un’unica eccezione, la misurazione della temperatura basale (metodo complicato, ma indubbiamente affidabile anche se non sicurissimo, con un indice di Pearl di 1-5). Meno sicuro e soprattutto pericoloso è il coito interrotto, purtroppo molto diffuso tra i più giovani per scarsa conoscenza dei metodi più sicuri.
Nella prescrizione della “pillola” e delle altre combinazioni ormonali il medico tiene conto dell’età, dell’eventuale consumo di sigarette e della storia personale della donna e dei suoi familiari più prossimi per quanto riguarda alcune malattie: ipertensione, obesità, diabete, alterazioni dei grassi nel sangue, malattie della coagulazione, trombosi, infarti e ictus, cefalee e gravi disturbi del fegato. È soprattutto importante la valutazione della pressione sanguigna: livelli superiori a 165 mmHg di massima e 95 di minima (un’ipertensione ancora piuttosto lieve) controindicano in modo assoluto l’uso dei contraccettivi ormonali. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare non è indicata la visita ginecologica e l’esame del seno come indispensabili prima della prescrizione della “pillola” o di un altro contraccettivo ormonale (in pratica, il medico di famiglia è sufficiente anche per la prima prescrizione), ma un esame del seno è consigliabile nelle donne di oltre 30 anni con precedenti in famiglia di tumori mammari.
Non sono necessari esami di laboratorio prima della prescrizione di un contraccettivo ormonale, a meno che non siano presenti alcuni fattori di rischio (per esempio, precedenti casi in famiglia di trombosi, infarti o ictus oppure di disturbi della coagulazione o di grassi elevati nel sangue). Tuttavia, dovrebbe essere eseguito almeno un controllo di colesterolo, trigliceridi e glicemia dopo qualche mese dall’inizio della “pillola” e in seguito a distanza di qualche anno. La pressione sanguigna dovrebbe essere invece tenuta sempre sotto controllo.
Continua……
La contraccezione. Parliamone. La rubrica medica a cura del dottore Federico Mavilla
- Ottobre 6, 2011
- 7:58 am
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