Scavi in zona tutelata e deturpamento dei luogi. Modica, citazione a giudizio per due persone

Citazione a giudizio per il proprietario di un terreno di Modica e il titolare di una società di scavi. L’ha disposta la Procura della Repubblica di Modica per Michele Cappello, 39 anni,, modicano, e Antonino Spadaro, 47 anni, originario di Rosolini. Avrebbero eseguito scavi in una zona sottoposta a vincolo archeologico e paesistico e avrebbero anche deturpato le bellezze naturali. A seguito delle indagini dirette dal sostituto Alessia La Placa e coordinate dal Procuratore capo Francesco Puleio, sarebbe emerso che il Cappello, nella qualità di proprietario del terreno agricolo di Contrada Finocchiara, territorio di Modica, identificato quale bene paesaggistico in quanto ricadente in area di interesse archeologico, e anche committente i lavori, e lo Spadaro, nella in qualità di legale rappresentante della società esecutrice dei lavori “F.lli Spadaro s.n.c.”, eseguivano la rimozione della roccia determinando uno scasso del terreno con punte di profondità variabili dai 40 ai 90 centimetri, in difformità dell’ autorizzazione 3030 rilasciata al Cappello il 15 luglio del 2010 dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali di Ragusa, e secondo la quale “lo spietramento non potrà essere profondo e dovrà essere contenuto nei primi 40 centimetri dall’attuale piano di campagna”. Per ciò che riguarda l’aspetto relativo al reato di deturpamento di bellezze naturali, i due indagati, in concorso tra loro, avrebbero, mediante l’esecuzione delle opere di rimozione della roccia difformemente dalle prescrizioni contenute nell’ autorizzazione rilasciata al Cappello dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali di Ragusa, alterato le bellezze di un luogo soggetto alla speciale protezione della Autorità. I fatti sono stati accertati lo scorso 17 giugno.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa