Operazione “Invidia”. Il TdR scarcera i vittoriesi Arcerito e Avola

Il Tribunale del Riesame di Catania ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere e ha rimesso in linbertà i vittoriesi Andrea Arcerito, 30 anni e Davide Avola, 35 anni, finiti i carcere giacchè ritenuti appartenenti alla Stidda e sono accusati del tentato omicidio di Giovanni Antonuccio, ritenuto, all’epoca dei fatti, maggio del 2008, ai vertici della locale Cosa nostra. I magistrati hanno annullato l’ordinanza del Gip per mancanza di gravi indizi di colpevolezza, accogliendo la tesi della difesa. I due erano stati arrestati da polizia e carabinieri il mese scorso nell’ambito dell’operazione “Invidia”. A supporto delle indagini di polizia e carabinieri c’è il racconto di quattro collaboratori, tra cui lo stesso Antonuccio.

Il primo a saltare il fosso e’ stato Marco Cirnigliaro che gli inquirenti considerano essere un esponente di Cosa Nostra gelese.
Cirnigliaro ha parlato dei contatti che ci furono tra i due gruppi dopo il furto in un’azienda agricola commesso dagli stiddari nonostante la protezione di Cosa nostra.

Episodio che ruppe la pax mafiosa che durava dal 1999. Poi, anche il fratello gemello, Emanuele Cirnigliaro, ha deciso di collaborare, confermando le dichiarazioni del primo.

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