Il sindaco di Modica: “La vicenda Minardo “sfruttata” per attaccare me”

“Ho letto con attenzione, sulla stampa e sui siti internet, i molti commenti di giornalisti e cittadini sul comportamento dell’on. Riccardo Minardo, accusato di essere tornato a fare il deputato e a presenziare alle pubbliche manifestazioni “come se nulla fosse successo”, dopo cinque mesi di arresti domiciliari. Nel rispetto delle opinioni di tutti, mi rincresce tuttavia constatare che la preoccupazione principale di molti non sia tanto quella di esprimere liberamente il proprio parere riguardo ai comportamenti dell’onorevole, quanto piuttosto quella di usare il “caso Minardo” come una ghiotta occasione per attaccare il sindaco Antonello Buscema“.

Sindaco che sconta il peccato originale di professarsi cattolico e di essere di sinistra. Sindaco che, non a parole ma con un impegno quotidiano e discreto, si sforza di essere un amministratore onesto e di testimoniare i principi e i valori in cui crede. “Evidentemente – dice Buscema – a qualcuno risulta difficile sopportare questa “anomalia”: quella per cui, mentre nel contesto più generale la politica è – ahinoi – percepita come “sporca e disonesta”, i modicani considerano invece il proprio sindaco come un politico e una persona limpida, oculata e disinteressata. Ecco allora che ogni caso è buono, per costoro, per denigrarne l’immagine, e definirlo con dispregio “cattocomunista”, “incoerente”, “fariseo”.

Se così non fosse non si capirebbe perché solo Buscema è stato tacciato di “contraddizione”, di essere un “falso moralizzatore” o un “traditore di tutti i principi”, per aver presenziato – ed è solo l’ultimo esempio – all’inaugurazione della Casa delle Farfalle a Palazzo San Domenico, alla presenza anche dell’on. Minardo, che sua sponte ha deciso di presentarsi, quando, alla manifestazione erano presenti anche due Prefetti e tutte le autorità civili e militari della Provincia.. Con la differenza, sottile ma sostanziale, che il sindaco non avrebbe potuto, da buon padrone di casa, mancare all’evento.

E allora, volendo dire le cose per come stanno, si esprima chiaramente il reale intento di queste polemiche:: : sfruttare l’opportunità, unica e irripetibile, tramite la vicenda giudiziaria dell’on. Minardo, per mettere in difficoltà l’Amministrazione. e per mettere in crisi un’alleanza che, seppur premiata dai cittadini tre anni fa, ad alcuni ancora risulta indigesta. D’altro canto, se il sindaco ed il partito da cui proviene – il PD – scegliessero di rompere l’apparentamento con l’MPA – il partito di Riccardo Minardo – sarebbero addirittura accusati di essere “opportunisti, traditori, voltagabbana”; ma siccome questa rottura non è agli atti, ecco partire la denuncia di “incoerenza, di falso moralismo, di doppiopesismo”.

Ora, dal momento che non rientra nelle mie abitudini sottrarmi ai problemi, non ho difficoltà a offrire alla città le mie valutazioni politico-istituzionali e i conseguenti effetti sull’assetto amministrativo.
Dal punto di vista umano, non posso non essere contento del fatto che Riccardo Minardo e sua moglie siano tornati in libertà. Il prolungarsi dei termini di custodia cautelare, mentre si è ancora in attesa di giudizio e si gode quindi, secondo la Costituzione, della presunzione di innocenza, è un’eventualità di cui nessuno dovrebbe gioire, per quanto grande possa essere l’indignazione e la rabbia verso i politici accusati di avere violato la legge. La piena fiducia nell’operato della magistratura ci deve far sentire garantiti del fatto che per chiunque abbia sbagliato ci saranno tempi e modi perché paghi, dopo avere affrontato un regolare processo.

Dal punto di vista amministrativo confermo la volontà di continuare nell’esperienza di governo della città, atteso che la vicenda dell’on. Minardo non riguarda assolutamente fatti legati alla vita dell’Ente e che garante della trasparenza dell’azione amministrativa di tutta la Giunta rimane il sindaco che ha, anzi, il dovere di tutelare la città da turbolenze esterne.

Dal punto di vista politico e dell’opportunità, con altrettanta franchezza e libertà, non ho remore nel dire che se l’on. Minardo, come fra l’altro da lui stesso dichiarato alla stampa, rientrasse nell’agone politico in punta di piedi, evitando cioè un’eccessiva esposizione, farebbe una scelta di grande maturità e saggezza, che andrebbe innanzitutto a suo favore, poi a beneficio del suo partito e infine a vantaggio dell’Amministrazione. Non c’è dubbio, infatti, che comportamenti che non tenessero conto di quanto accadutogli in questi mesi, oltre a disorientare ed irritare l’opinione pubblica, presterebbero il fianco ai nostri detrattori e alimenterebbero l’instabilità all’interno della coalizione al governo della città.

D’altro canto, il rito immediato nel processo che lo vede coinvolto, comporterà tempi brevi: qualora, come ci si augura, l’on. Minardo saprà dimostrare la propria innocenza rispetto ai reati contestatigli, potrà presto tornare a riprendere pienamente, e con rinnovata credibilità, il suo impegno politico”.

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