Processo “Modica bene”. Drago: “Le nuove prove? Solo monologhi”

Le nuove allegazioni probatorie fornite dal Pubblico Ministero nulla aggiungono rispetto alla precedente posizione processuale. Lo sostiene Peppe Drago, l’ex parlamentare dell’UdC, imputato insieme al fratello Carmelo e ad altre diciassette persone, tra politici e imprenditori, nel processo che riguarda l’Operazione “Modica Bene” del quale si sta occupando il Giudice per l’Udienza Preliminare, Patricia Di Marco. “Sono nient’altro che dei monologhi – spiega Drago – di un coimputato. Tuttavia, ritenendo illegittima la richiesta del Pubblico Ministero, la ferma opposizione all’acquisizione dei nostri difensori, il professore Guido Ziccone e gli avvocati Mario Caruso e Stefano Rametta, rappresentata al Gup del Tribunale di Modica, nel corso dell’ultima udienza, è stata dettata dall’esigenza di evitare l’effetto dilatorio che, certamente, avrebbe l’ingresso di tali nuovi atti richiesti dall’accusa”. Il pubblico ministero, Francesco Puleio, com’è noto, ha chiesto l’acquisizione agli atti del magistrato giudicante di tre verbali contenenti le trascrizioni delle registrazioni che avrebbe effettuato l’imputato Bruno Arrabito, all’insaputa di terze persone, mentre nella precedente udienza aveva chiesto l’audizione dello stesso Arrabito, in atto detenuto per altra causa. Il Gup si è nuovamente riservato di decidere se ammettere o meno questi elementi probatori. “Mi preme, peraltro, ricordare – aggiunge Peppe Drago – che la scelta da noi effettuata di essere giudicati con le forme del rito abbreviato è stata dettata anche dall’esigenza di definire il processo quanto più celermente possibile. Attendiamo, comunque, con serenità la decisione del Giudice”. La prossima udienza si terrà giovedì 27 ottobre

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