PIATTAFORMA VEGA ALFA. IL PERITO DEL GIP DI MODICA: “NON C’E’ RISCHIO DI SOMMERSIONE

Non c’è alcun rischio che la piattaforma galleggiante "Vega Alfa" possa essere soggetta a sommersione. E’ in sintesi la conclusione tratta dal consulente tecnico d’ufficio, il professore Carlo Bertorello di Napoli, nominato dal Gip del Tribunale di Modica, Michele Palazzolo. Ci sono, però, delle puntualizzazioni nella perizia e cioè che effettivamente le condizioni strutturali non sarebbero, in ogni caso, conformi alle norme sulla sicurezza, ed intaccherebbero di conseguenza la piena operatività della piattaforma. Rischi attenuati, molto probabilmente, quando un paio di mesi fa la "Vega Alfa" fu svuotata di circa centomila tonnellate di greggio. Il rischio ipotizzato è un disastro ambientale perché un eventuale sversamento in mare avrebbe potuto creare danni immensi al mare e alle coste della Sicilia sud orientale ma anche maltesi. Il perito, insomma, ha escluso il rischio più grave di sommersione. La "Edison Spa", società proprietaria della piattaforma ancorata a 11 miglia dal tratto di costa compreso tra Marina di Modica a Sampieri, ha sospeso la produzione di idrocarburi a seguito della diffida della Capitaneria ed inoltre è stato programmato un piano di distacco che dovrebbe concretizzarsi il prossimo mese di luglio, dopo lo svuotamento della piattaforma galleggiante delle sessantamila tonnellate di greggio e delle quarantamila di gasolio. La "Vega Alfa" sarà così sganciata dalla piattaforma fissa "Vega Oil" per essere. La vicenda era stata denunciata alla Procura della Repubblica di Modica dalla Capitaneria di Porto di Pozzallo. In atto sono tre iscritte le persone iscritte nel registro degli indagati. L’ipotesi di reato è disastro Colposo e gravi violazioni al Codice di Navigazione. Gli indagati sono l’armatore della piattaforma originario di Genova, il rappresentante legale della compagnia petrolifera e il responsabile dell’attività di estrazione. I tre indagati sono patrocinati dagli avvocati Antonio Borrometi, Giuliano Pisapia ed Ettore Randazzo. La presunta circostanza del cosiddetto rischio di sommersione per la piattaforma petrolifera galleggiante era stata accertata dalla squadra della Capitaneria di Porto preposta per controlli di questo genere. L’organismo avrebbe effettuato certosine perlustrazioni sull’impianto "Vega Oil", e dalle risultanze è emerso che mancherebbero, di fatto, le più elementari condizioni imposte dal Codice della Navigazione in materia di sicurezza. Prescrizioni violate a causa delle condizioni non proprio ottimali in cui verserebbe la piattaforma petrolifera galleggiante. Il tre luglio è prevista la discussione sulla consulenza di Bertorello.

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