La scuola si sbriciola. In provincia di Ragusa come nel resto d’Italia. Sarà un caso ma da quando la Gelmini è al Governo il 22% dei ragazzi finisce l’esperienza scolastica prima dell’obbligo. La dispersione scolastica sembrava un fenomeno ormai inesistente. E, invece, nel 2011 ci si trova a doverlo combattere. Sono alcuni degli spunti di riflessione emersi ieri sera nel secondo dibattito promosso in occasione della Festa Democratica in fase di svolgimento in piazza San Giovanni, nel cuore di Ragusa. “Scuola e lavoro”, questo il tema del confronto, ha visto confrontarsi addetti e sindacalisti su una questione di grande impatto sociale. I lavori, moderati dal giornalista Giovanni Parisi, hanno preso però il via con l’intervento del provveditore Cataldo Dinolfo che si è detto amareggiato per quanto sta accadendo. “La scuola pubblica – ha spiegato – non può più subire dei tagli. Abbiamo bisogno di maggiori risorse, economiche e umane”. Enzo Figura e Pietro Aprile, precari Ata, hanno raccontato i particolari di una lotta che, ormai da settimane, stanno conducendo per avere risposte. “Un popolo senza istruzione – hanno chiosato – è un popolo senza futuro. I 40 giorni di lotta che abbiamo alle spalle ci sono serviti per farci capire tante cose. I nostri politici non tutelano i loro cittadini. La scuola è ad un passo dallo sfascio”. Lillo Fasciana, segretario regionale Cgil scuola, ha invece puntato l’attenzione sulla consistenza dei tagli che, in Sicilia, in un triennio, sono stati pari a 15.537 unità. “Sono stati licenziati in tronco – ha aggiunto Fasciana – i fantasmi della scuola, i precari, quelli che, per chi decide, non hanno neppure un nome e un cognome. Ad ogni modo, rispetto al taglio delle 5.000 unità in previsione in Sicilia, quest’anno abbiamo recuperato circa 700 posti. E’ il segnale più evidente che la lotta funziona nonostante sembri un numero irrisorio”. Per Giancarla La Cognata, insegnante di ruolo e coordinatrice donne Pd Ragusa, “la categoria ha subito una divisione senza precedenti. La scuola dovrà fare i conti, a breve, con un momento peggiore di quello che vive adesso. Un grosso problema. Che, forse, ancora le famiglie non percepiscono”. Di anni di precariato, invece, ha parlato l’insegnante Graziella Perticone, portavoce del comitato di Ragusa in difesa della scuola pubblica. “A nord – ha chiarito – il precariato dura al massimo due o tre anni, contro i 15 anni di casa nostra. Soffriamo in modo eccessivamente pesante i tagli della Regione”. Il segretario cittadino del Pd, Giuseppe Calabrese, ha chiuso il dibattito soffermandosi sul tema dell’Università. “A Ragusa – ha chiarito – avevamo cinque facoltà. Ne è rimasta soltanto una. Abbiamo impoverito l’offerta formativa proposta alla cittadinanza ragusana”.
Il programma di domani. La Festa Democratica prosegue, a Ragusa, con un dibattito sullo “Sviluppo del territorio: idee, progetti e prospettive per un vero rilancio economico della città. Ruoli e responsabilità delle amministrazioni locali”. Domani, sabato 22 ottobre, a partire dalle 18, interverranno: Sandro Gambuzza, presidente della Camera di commercio Ragusa; Giovanni Brancati, segretario provinciale Cna; Giovanni Avola, segretario provinciale Cgil; Giorgio Ragusa, direttore Conad Sicilia; Massimo Salinitro, direttore provinciale Cia; Pasquale Barbaro, direttore centro commerciale ibleo; Eliana Cavalieri, dirigente Pd Ragusa; Angela Barone, consigliere provinciale. Ci sarà anche il sindaco di Bari, Michele Emiliano. Non è ancora confermata, al momento, la presenza del segretario regionale Giuseppe Lupo. Apposita comunicazione sarà data, eventualmente, nelle prossime ore. Alle 20, la degustazione nel padiglione ristorazione con la “Pizza democratica”. Alle 21,30, il concerto dei “Gira, vota e furria”. Alle 24, Discodemo, serata disco per tutti i giovani.
IN PROVINCIA DI RAGUSA LA SCUOLA SI SBRICIOLA. DIBATTITO SU LAVORO E PRECARIATO IERI SERA ALLA FESTA DEMOCRATICA DI RAGUSA
- Ottobre 21, 2011
- 10:53 am
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