Mani aperte, sicure, accoglienti. Mani che si intrecciano, che progettano, che costruiscono. Insomma, mani CAPACI DI FUTURO. Incentrata su questo slogan e su questa immagine, è stata presentata domenica 23 ottobre, nell’ultimo giorno della Festa Democratica di Modica, la nuova campagna di comunicazione del Pd cittadino. Un piano fatto di almeno tre importanti momenti: l’agenda degli incontri con gli elettori che, a cominciare da metà novembre, porterà il sindaco Antonello Buscema nei quartieri cittadini; il nuovo sito del Pd modicano (http://www.pdmodica.it/), che aspira a diventare la principale piazza – virtuale ma non solo – del confronto e del dialogo tra il partito, l’amministrazione e i cittadini; la ricca brochure che presto verrà distribuita ai cittadini e che – divisa in sei capitoli – oltre a ricostruire e sintetizzare il lungo elenco degli obiettivi già raggiunti dagli assessori Democratici, sotto la guida del sindaco Buscema, getta anche uno sguardo al futuro, puntualizzando i progetti che, da qui alla scadenza elettorale, il Pd ha intenzione di realizzare. Chiedendo ai modicani onesti di “dare una mano” e partecipare, con idee, progetti e creatività, a quel percorso di liberazione e democratizzazione della città per cui “il bene comune sia una tensione che si condivide, e che giorno per giorno si fa, con il lavoro di tutti”.
In precedenza, alle ore 18,30, alla Festa Democratica sono entrati in scena i primi cittadini: quello di Perugia, Wladimiro Boccali e quello di Modica, Anrtonello Buscema, che si sono confrontati sul tema “Buche e Bellezze”. Moderati dalla giornalista del Giornale di Sicilia, Concetta Bonini, Boccali e Buscema hanno dato vita a un incontro serrato, frizzante, divertente e denso di spunti. E se Boccali ha detto che il colore che più si addice al futuro di Perugia è “l’arcobaleno della bandiera della pace” (annunciando tra l’altro la candidatura del proprio comune, insieme ad Assisi, a città europea della Cultura nel 2019), Buscema ha risposto paragonando Modica alla canzone La Vita è bella. Difficoltà di cassa, risorse locali, marketing territoriale, servizi sociali, collaborazione con i privati e riqualificazione del centro storico cittadino: sono stati questi gli argomenti del dibattito, tenutosi in Piazza Matteotti davanti a un folto pubblico, attento e interessato. Particolarmente interessanti le riflessioni sulla valorizzazione del centro storico.
Per Boccali, quello di Perugia (città di 140mila abitanti) “rischia di diventare un museo: bello, chiuso al traffico, da contemplazione. Ma oggi non vivibile dai cittadini, che infatti in questi ultimi vent’anni hanno preferito abitare lontano dal centro città, anche per sfuggire all’invasione dei turisti che in questi giorni hanno preso d’assalto Perugia, in occasione del grande evento di Eurochocolate”.
A proposito di cioccolato, l’appassionato di musica Boccali, ha detto anche che Perugia conta di promuovere il proprio territorio più con la manifestazione mondiale Umbria Jazz, piuttosto che essere considerata la città del cioccolato e della Perugina. Problemi opposti per Buscema: “il cioccolato modicano, vera cifra della tradizione del territorio”, è e deve essere sempre più il simbolo della città. L’arma gastronomica per portare in città i turisti, che poi “rimangono affascinati dalla staordinaria bellezza dei monumenti barocchi e da questo centro storico che, pur abbisognando di qualche intervento strutturale è la parte più viva e attiva della nostra città”.
La mattina della stessa domenica, protagoniste dell’happening Democratico sono state le donne. Imprenditrici agricole coraggiose e innovative. Intervistate da Cinzia Vernuccio, vicedirettore di Video Mediterraneo, la vice presidente nazionale di Coldiretti Donne Impresa, Dora Convento di Scicli e la siracusana Luciana Vermiglia, vice presidente regionale dell’associazione Donne in Campo della CIA, nel dibattito intitolato “L’agricoltura al femminile. Storie di successo con i piedi per terra”, hanno esposto gli innovativi progetti che oggi le aziende agricole – dove è molto forte la presenza e la professionalità femminile – possono “mettere in campo” per diventare più competitive, riscattarsi dalla crisi, svolgere una funzione sociale importante e un ruolo di salvaguardia territoriale preminente: “Gli agri-asilo, gli agri-nido, le fattorie didattiche non solo permettono a un imprenditore agricolo di diversificare il proprio business e avere potenziali armi a disposizione per incrementare il proprio fatturato” ha detto Bonvento “ma rivestono anche un importante luogo di socializzazione. Mettere a norma dei locali perché diventino asili, interni all’azienda agricola, serve anche a offrire dei servizi che in campagna vanno scomparendo, determinando l’abbandono delle campagne. Cioè di quei luoghi che hanno sempre avuto un ruolo centrale nell’economia del nostro territorio e dove le donne sono da sempre le attrici principali”.
E ancora: “Dove c’è un contadino che si prende cura della terra, è praticamente impossibile che lì possano verificarsi alluvioni e smottamenti. In più” ha specificato Vermiglia “pensiamo al valore che potrebbe significare per un anziano potersi ritirare, anziché in un ospizio, in una fattoria sociale, tornando cioè alle proprie origini, a quella terra che quell’anziano ha sempre amato e lavorato. Così come è importante, da un punto di vista educativo, che i più piccoli possano frequentare i primi anni del loro percorso di scolarizzazione, rimanendo in contatto con la natura, gli animali, l’orto, il ciclo naturale delle stagioni, il cibo sano e biologico”.
La speranza, insomma, gettata come un seme durante l’incontro fortemente voluto dal Partito Democratico cittadino è che all’amministrazione – primo e vero interlocutore, insieme alla Asl, per chi voglia intraprendere il percorso di aprire un agri-asilo o una fattoria didattica – possano giungere nell’immediato futuro molti piani di riqualificazione delle aziende agricole del territorio modicano, che potrebbe diventare il centro di sperimentazione siciliano delle nuove forme di imprenditoria agricola.
Tanta politica, tante proposte, tanto pragmatismo, dunque, in questa Festa Democratica.
Che si è chiusa, dopo tre giorni di incontri e confronti, con un bilancio positivo dal punto di vista dei contenuti e della qualità dei dibattiti, animati da ospiti di grande valore. Ospiti che, giunti a Modica da tutte le parti d’Italia, hanno dimostrato come sia possibile oggi fare politica in modo costruttivo, invitando i cittadini e gli elettori a coglierne e sfruttarne gli aspetti più nobili e pratici.