Loculi cimiteriali finiti a Modica. D’Antona(Sel)lancia l’allarme

La persistente mancanza di loculi al cimitero di Modica ha trasformato il problema in una vera e propria emergenza; è noto che da qualche anno l’ufficio non riesce a soddisfare le necessità dei cittadini, sperimentando quotidianamente soluzioni tampone per reperire spazi per la collocazione dei defunti.Infatti, a fronte di un fabbisogno di oltre cinquemila loculi, discendenti dalle richieste avanzate in questi anni e giacenti al Comune, si contrappone una ormai decennale assenza di costruzione di loculi da assegnare.
Inoltre, nel 2004 circa millecento assegnatari utilmente collocati in graduatoria versarono al Comune un acconto di settecento euro, pari al cinquanta per cento dell’intero costo di un loculo, nella prospettiva di vedersi consegnato il loculo stesso,  disposti a provvedere al pagamento del saldo, in quanto il Comune aveva già avviato un progetto per la edificazione di n. 1260 loculi, prevedendo una spesa complessiva di Euro 1.478.000,00; ma un contenzioso bloccò per anni il completamento dei lavori,
Adesso, con la motivazione di accelerare il completamento di quel progetto, l’Amministrazione Comunale ha deciso di inserire la realizzazione di questi loculi all’interno del contesto di privatizzazione del cimitero, attraverso il project financing; ma a distanza di mesi da quella scelta prendiamo atto che purtroppo, come era stato previsto, il problema appare ancora lontano dall’essere definito.
“Confermando la nostra posizione contraria alla privatizzazione del cimitero – dice Vito D’Antona, consigliere comunale di Sel – ribadiamo la nostra proposta tesa, nell’immediato, a dare una risposta a quei cittadini che hanno versato l’acconto e a quelli successivi che sono in graduatoria, mediante la istituzione di un “Fondo di rotazione”.
Invitiamo l’Amministrazione Comunale a valutare la possibilità di riprendere e aggiornare il progetto di realizzazione dei 1260 loculi, di appaltare i lavori, coprendo il costo con la richiesta agli assegnatari che hanno versato l’acconto di pagare il saldo e di richiedere agli aventi diritto che seguono in graduatoria di versare, a loro volta, un primo acconto e così via di seguito, fino al soddisfo di tutte le richieste giacenti.
Riteniamo che nonostante la diffidenza che certamente prevale tra gli assegnatari, il Comune, con atti e documenti certi, può riacquistare la giusta credibilità per procedere con determinazione alla soluzione della problematica”.

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