Molestatore con sms. Nome in codice “Tix”. A processo uno sciclitano

Lo sciclitano Giovanni M. sarebbe “Tix”, il molestatore telefonico di un giovane e della sua fidanzata. Questo, almeno, quanto sostiene l’accusa portata in aula dal pubblico ministero, Diana Iemmolo, al cospetto del giudice monocratico del Tribunale di Modica, Antongiulio Maggiore. L’uomo, difeso dall’avvocato Pino Pitrolo, avrebbe utilizzato una propria utenza telefonica inviando ripetutamente degli sms quasi in contemporanea a due giovani che, all’epoca, erano fidanzati, i cui contenuti facevano rilevare i movimenti o le azioni fatti dalle presunte vittime, S.S. e G.D.R., costituiti parte civile attraverso l’avvocato Enzo Cavallo. “I messaggi – ha raccontato in aula il giovane parte offesa – arrivavano a tutte le ore. Mi sentivo seguito, controllato. In alcuni casi riportavano episodi assolutamente falsi di tradimenti da parte mia o della mia ragazza”. I fatti si registrarono tra l’otto e il 26 ottobre del 2010, fino a quando, cioè, i due non decisero di rivolgersi alla polizia attraverso cui si risalì all’intestatario dell’utenza mobile. “Dal momento in cui presentammo querela – ha spiegato S.S. – tutto è finito”. Il fatto strano è che gli sms non erano anonimi in quanto ai riceventi, entrambi modicani, compariva regolarmente il numero di provenienza, ma quando questi richiamavano anche con altri numeri o con privato, dall’altra parte non rispondeva mai nessuno. Un particolare: tutti i messaggi portavano una firma: “Tix”. Oltre agli sms i due giovani ricevevano anche telefonate senza risposta. La difesa sostiene che la scheda utilizzata l’imputato l’avesse ceduto a terzi. Le conclusioni sono state fissate per il nove marzo.

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