*La vittima dell’episodio è stata percossa da un gruppo di ragazzi in via Francesco Mormina Penna. “Bullismo a Scicli: dove sono le istituzioni?”

“Arginare e prevenire i fenomeni di disagio giovanile, stabilendo un ponte e un rapporto di collaborazione tra Scuola, Famiglia,
Istituzioni e Forze dell’ordine”. I problemi di bullismo (fenomeno sociale in evoluzione), cominciano a farsi sentire insistentemente anche da noi, forse non in maniera così evidente come succede in altre parti dell’Isola.
Un fenomeno che non ha esentato neanche la Città di Scicli, dove periodicamente si registrano azioni di sistematica prevaricazione e di sopruso* messe in atto da parte di un singolo ragazzo, il bullo (o di un gruppo di ragazzi) nei confronti di una persona percepita come più debole, la vittima. Considerate da alcuni parte della “normalità” nel rapporto tra pari, in realtà queste azioni possono portare a gravi conseguenze e a forti disagi sul piano relazionale e psicologico. Il bullismo è un fenomeno che interessa prevalentemente la fascia d’età dai 7 ai 16 anni circa. Partendo da questa premessa, vorrei articolare, possibilmente senza risultare tedioso, alcune considerazioni in merito all’insegnamento e alla trasmissione dei valori fondamentali che la famiglia è deputata ad infondere nell’animo dei propri figli soprattutto attraverso i comportamenti dei genitori. Tra i pilastri dell’educazione che i genitori impartiscono ai propri figli, ci sono il rispetto del prossimo; *imparare a
conoscere**, *cioè acquisire gli strumenti della comprensione; i*mparare a fare**, *cioè agire creativamente nel proprio ambiente; i*mparare a vivere insieme**, *quindi partecipare e collaborare con gli altri. Proprio il “rispetto del prossimo” ritengo abbia un ruolo formativo fondamentale, sia per il rapporto relazionale con gli altri, sia per la crescita personale.
Questa ulteriore analisi nasce da una amara riflessione sui recenti fatti di bullismo adolescenziale avvenuti nel cuore della città barocca, nella sera di sabato 1 ottobre 2011, alle 23circa, all’altezza dello spazio terminale di via Francesco Mormina Penna, dove è collocata la macina di pietra, (luogo in cui un gruppo di ragazzi hanno percosso un loro coetaneo, procurandogli la rottura della membrana timpanica, tra l’indifferenza degli astanti). Il problema della delinquenza giovanile è ormai presente a Scicli da tempo e non è contrastato a dovere. Nella lotta al bullismo gli adulti possono e devono fare la differenza: il fenomeno
infatti implica una presa di responsabilità di tutta la società. *Come affrontare il bullismo?*
Per combattere questo allarmante fenomeno, è fondamentale intervenire precocemente finché sussistono le condizioni per modificare gli atteggiamenti inadeguati. *Tutti gli adulti di riferimento possono avere l’autorità e le competenze per poter fare qualcosa per prevenire e contrastate il bullismo, in particolare genitori ed insegnanti. Gli insegnanti, che hanno il compito di realizzare un percorso formativo ed educativo nelle rispettive scuole,** *possono pianificare interventi preventivi sul gruppo classe con il fine di promuovere e favorire la mentalità del rispetto e della solidarietà fra i ragazzi. Possono collaborare con le famiglie per individuare i segnali più o meno sommersi che i ragazzi manifestano.
Orbene, in virtù di quanto accaduto nella città dove vivono i nostri figli, prossimi adolescenti, alcune domande sorgono spontanee: Dove sono le istituzioni? Che fine ha fatto il coordinamento tra comune e forze dell’ordine per combattere questa piaga che affligge la gioventù di Scicli? Perché il Sindaco non si occupa di arginare questi episodi di microcriminalità, ultimamente in fase evolutiva tra i giovani di Scicli? Perché nessuno dei nostri amministratori (genitori anche loro) non si assumono l’impegno di sensibilizzare le Istituzioni e le Forze dell’ordine? Che fine ha fatto l’ambizioso progetto di dotare la città di Scicli, di un sistema di videosorveglianza?
I cittadini di Scicli, aspettano sempre meno pazientemente una risposta da chi si è assunto il dovere di amministrare con sagacia la nostra città che, appartiene anche ai nostri figli.

nella foto via mormina penna

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