Pozzallo, lo sbarco del 26 ottobre 2009. Si va verso le sentenze

Concluse le arringhe dei rimanenti due difensori si va verso la sentenza. Il prossimo 13 dicembre ci sarà, infatti, la replica del pubblico ministero, dopodichè arriveranno le decisioni del Gup del Tribunale di Catania, Catena. Si tratta del processo per associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina con l’aggravante del numero di persone trasportate, del lucro, omicidio e reati inerenti il codice della navigazione(nell’occasione si registrò la morte di un extracomunitario e qualche giorno dopo quella di un neonato, all’Ospedale Maggiore di Modica, partorito da una donna clandestina giunta sullo stesso natante). Nella precedente udienza il pubblico ministero della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, Ursino, aveva chiesto pene per complessivi 75 anni di carcere nei confronti dei presunti scafisti dello sbarco avvenuto a Pozzallo il 26 ottobre del 2009 Gli imputati sono Rabat Moatemid, 34 anni, Karim Al Braui, 25 anni, Rashid Mustafa, 21 anni, Adhm Hamada, 24 anni, tutti egiziani, Amaniel Ashmelash, 26 anni, e Huruy Gyssau, 25 anni, eritrei. C’è anche l’italiano Marco Gigli, 24 anni, originario di Asmara, ritenuto parte dell’organizzazione criminale libica che aveva pianificato il “viaggio”, arrestato a novembre del 2009. La pubblica accusa ieri ha chiesto la condanna a sei anni e otto mesi di reclusione ciascuno per gli extracomunitari, e a quattro anni e otto mesi per Gigli in virtù del fatto che ha collaborato con la giustizia. Complessivamente sbarcarono 199 tra eritrei e somali. Dopo la requisitoria del pubblico ministero, aveva tenuto le sua arringa l’avvocato Tiziana Boscarino del Foro di Modica. Stavolta hanno concluso gli avvocati Alessandro Agnello e Giuseppe Pellegrino, quest’ultimo difensore di Gigli.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa