Assenteismo al “Palazzo di vetro”(Asp) a Modica. Davanti al Gip sfilano dottori, infermieri e impiegati

Hanno sfilato, uno per uno, davanti al Gip del Tribunale, Sandra Levanti, ieri per l’intera giornata i ventidue dipendenti dell’Asp, in servizio presso il Poliambulatorio di Via Aldo Moro, comunemente indicato come il “palazzo di vetro”, coinvolti nell’operazione antiassenteismo svolta dagli agenti del Commissariato lo scorso mese di maggio di che era in corso da alcune settimane. Accompagnati dai difensori di fiducia dalla prima mattinata sono comparsi davanti al magistrato. Dodici sono stati interrogati nelle ore antimeridiane, dieci nel pomeriggio fino a sera. Ognuno, ovviamente, ha dato le proprie motivazioni circa le contestazioni che venivano fatte, ovvero uscita dal posto di lavoro senza autorizzazione o senza avere timbrato il badge e anche l’impiego dei card d’ingresso e di uscita per conto di altri colleghi. Non tutti hanno risposto alle domande del Gip, qualcuno si è avvalso della facoltà di non rispondere. I ventidue operatori sanitari, tra medici, funzionari, infermieri e impiegati sono stati assistiti dagli avvocati Salvo Maltese, Ignazio Galfo, Alfonso Cannata, Carmelo Ruta, Enrico Platania, Enzo Rizza e Antonio Borrometi. Dirigenti e medici, ad esempio, hanno fatto rilevare come durante gli orari di servizio abbiano contatti con la direzione sanitaria o con alcune strutture del dirimpettaio Ospedale Maggiore per cui lasciano spesso il loro ufficio al Palazzo di vetro per raggiungere l’altra sede, sempre per motivi di lavoro, per cui non ci sarebbe un’interruzione tale da dovere rendicontarla attraverso la strisciatura del badge dall’apposito impianto sul quale per settimane la polizia avevano puntato una telecamera. In un caso, un’infermiera in queste settimane è andata in pensione per cui non rischia l’eventuale provvedimento restrittivo richiesto dalla Procura della Repubblica e, dunque, qualora dovessero esserci conseguenze circa la sua posizione, se ne parlerà in un ipotetico processo. Durante il blitz della polizia del maggio 2010 e in ore pomeridiane, su quaranta dipendenti ne furono trovati nei locali solo quindici. Nei confronti dei ventidue lavoratori “convocati” dal Gip pesa la richiesta del pubblico ministero, Francesco Puleio, per una misura restrittiva dal posto di lavoro di due mesi, come prevede la legge.

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