Pozzallo. Il consigliere comunale dell’Mpa, Distefano: “Che fine hanno fatto i soldi per la riqualificazione dei lotti del quartiere 167”?

“Che fine hanno fatto i soldi per la riqualificazione dei lotti che insistono presso il quartiere 167? Due anni fa, lo Iacp di Ragusa, nella persona del presidente Cultrera disse di aver stanziato quasi cinque milioni di euro per le palazzine fatiscenti dello Iacp. Due anni sono passati e nulla è stato fatto. Il silenzio «assordante» su tutta questa storia è paradossale”. Se lo chiede il consigliere comunale dell’Mpa di Pozzallo, Carmelo Distefano, considerato che 50 nuclei familiari ancora aspettano l’apertura di un cantiere.
Ventitrè mesi dopo la notizia dello stanziamento di 4 milioni e 800 mila euro (era il 30 novembre del 2009), da parte dei vertici dello Iacp di Ragusa, i residenti dei lotti 12, 13, 14 (lotti “A” e “B”) aspettano ancora di sapere se dovranno aspettare la fine del mondo, secondo il calendario dei Maya, nell’attesa di vedere un cantiere aperto oppure rassegnarsi che la profezia si avveri senza constatare la messa in sicurezza delle palazzine. Ieri, il sopralluogo del consigliere comunale dell’Mpa, Carmelo Distefano sul posto non ha fatto altro che certificare lo stato d’animo dei 50 nuclei familiari che ancora aspettano l’apertura di un cantiere.
“Da premettere che – dice Distefano – il Comune di Pozzallo, da due anni, ha già aggiornato le liste degli aventi diritto all’alloggio, senza che nessuno si sia presentato presso palazzo La Pira per prendere contezza della situazione. A questo, si aggiunge che il sindaco di Pozzallo, Peppe Sulsenti, più volte, ha cercato di conoscere i tempi per vedere almeno un cantiere aperto. Ad oggi, nessuno ha contattato il primo cittadino, il quale ancora aspetta una chiamata dai vertici dello Iacp di Ragusa, dopo le rassicurazioni di pronto intervento, finite nel dimenticatoio troppo presto”.

Immobili, quelli dello Iacp del quartiere 167, che, in 30 anni di vita, avranno avuto pochissime manutenzioni. E l’abbandono delle palazzine è ben visibile agli occhi di chi transita sotto i palazzi. Secondo Distefano, è grave che nessuno sia intervenuto a favore dell’abitazione del quinto piano del lotto 14, incendiata lo scorso 22 settembre del 2007 a causa di un banale incidente, ad oggi non ancora messa in sicurezza. E poi lo stato di degrado delle palazzine. Più volte, nel corso di questi quattro anni, i vigili urbani del Comune hanno transennato le aree dove sono stati ben visibili i mattoni letteralmente volati giù dai piani superiori. Col rischio di colpire qualche bambino che, magari, gioca nelle aiuole limitrofe ai lotti.

Erano stati previsti dallo Iacp di Ragusa i rifacimenti per gli intonaci esterni, per i balconi, gli infissi e il tetto dei lotti 12, 13 e 14. Previsti, altresì, lavori di riqualificazione per l’estetica degli stessi palazzi, oltre a renderli più sicuri in quanto adeguati alle normative antisismiche vigenti. Qui ancora tutti aspettano.

“Resto dalla parte dei residenti dei diversi lotti – dice ancora Distefano – che, in questi anni, non hanno pagato la retta allo Iacp. E’ chiaro che, se non ricevo un servizio, non vedo perché io debba pagare l’ente ibleo. Non è un atto di insurrezione, è un volere che si rispettino i patti. Patti che, in questi anni, qualcuno non ha rispettato. Posso capire la burocrazia, non capisco la lentezza di chi potrebbe ma poi non riesce a fare”. Per Distefano, difatti, si aspettava che lo Iacp di Ragusa, nella persona del presidente Giovanni Cultrera, sollecitasse il Genio Civile di Ragusa senza il quale non si può procedere all’avvio del progetto di consolidamento. Un problema burocratico che, in molte occasioni, i vertici dell’Istituto case popolari hanno garantito di risolvere senza aspettare le calende greche ma che, nei fatti, si è prolungato senza essere risolto”.

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