L’ITALIA, UNA BARCA SENZA TIMONIERE. La riflessione di Giombattista Ballarò

Oggi il governo nazionale è al suo ennesimo banco di prova e già da ieri esperti delle vicende politiche si affaccendano ad ipotizzare come si sveglierà l’Italia domani. Senza voler tifare per nessuna delle soluzioni che tra smentite e riconferme ci fanno intravedere, appare già evidente che ancora una volta,comunque vada, chi pagherà il prezzo d’una classe politica inadeguata a gestire la grave situazione del Paese, sarà il popolo italiano.
Se il Cavaliere continuerà a ribadire il proprio no alle dimissioni, giustificandolo con il voto democratico degli italiani ma assolutamente ingiustificabile con la gravità della situazione che si è venuta a creare nel Paese, per i prossimi mesi continuerà a navigare a vista, avendo sempre dietro l’angolo la possibile imboscata di qualche scontento o traditore come qualcuno ama definirlo; se il coriaceo Presidente del Consiglio dovesse a sorpresa optare per un suo ritiro, ma non ci crede neanche chi lo grida da mesi, ci troveremmo di fronte alla più disomogenea accozzaglia di partiti che pur di salire sul trono, hanno dimenticato le loro specificità ideologiche, giustificando il tutto con l’emergenza che il Paese sta vivendo.
Qualunque sarà il dato che emergerà stasera alla Camera, comunque, si prospettano tempi duri per gli italiani che verosimilmente o torneranno ad essere malgovernati da governi balneari come quelli che si sono succeduti fino agli anni novanta o continueranno ad essere le vittime innocenti d’un governo caratterizzato dall’immobilismo e dall’impossibilità a legiferare, poiché dovrà continuare a preoccuparsi di verificare quotidianamente le incognite del pallottoliere.
Con queste prospettive, chi riporterà la barca a riva ?

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