Modica, rimane in carcere “Gianni il rumeno”

Il Tribunale per il Riesame di Catania ha rigettato l’istanza di scarcerazione per “Gianni il rumeno”, il trentunenne arrestato lo scorso mese di ottobre per il tentato stupro della dipendente di un pub di Corso Umberto. Constantin Serban, difeso dall’avvocato Giovanni Favaccio, resta, dunque, ancora nel carcere di Piazza Gesů. In precedenza anche il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modica, Patricia Di Marco, si era espresso per il mantenimento della custodia cautelare in carcere nonostante il difensore ritenesse non ci fosse stata la flagranza per potere procedere all’arresto. Serban, conosciuto a Modica con lo pseudonimo di “Gianni il rumeno”, frequentatore del pubblico esercizio del centro cittadino, quella notte del 5 ottobre scorso, era rimasto solo nel pub visto che era rimasta solo la dipendente, una ventiseienne. L’uomo era in evidente stato di ebbrezza. Una parola tira l’altra con quest’ultima tanto da indurre il rumeno a pensare che avrebbe potuto “scapparci” un rapporto sessuale. Avrebbe, allora, fatto delle avance ma al rifiuto della giovane donna avrebbe cominciato a picchiarla provocandole traumi, contusioni e una micro frattura. La malcapitata era riuscita a uscire dal bar e a chiedere aiuto alla proprietaria del locale. La polizia, intervenuta dopo pochi minuti, aveva trovato il rumeno ancora nell’esercizio, nudo, solo con le mutante e gli scarponi da lavoro addosso. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, il trentunenne aveva detto di non ricordare assolutamente nulla dell’episodio

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