Ragusa. Tutti contro Gilotta. Attacco frontale da quattro deputati

La parola d’ordine è concertazione. E si proverà a trasformarla in fatti concreti già martedì, quando in commissione Sanità, all’Ars, ci sarà l’audizione sul caso-Ragusa. Ossia sulla ormai certa soppressione dei pronto soccorso di Scicli e Comiso. Ma anche sul servizio 118, che ha deciso di bypassare le due strutture, trasferendo direttamente i pazienti soccorsi a Modica o a Vittoria.
A puntare i piedi sono i quattro deputati della provincia che sono in maggioranza: i due Pd Roberto Ammatuna e Giuseppe Digiacomo, l’Udc Orazio Ragusa e l’Mpa Riccardo Minardo. Insieme, ieri mattina, hanno annunciato che quella di martedì sarà l’occasione migliore per discutere dei problemi della sanità di casa nostra, ribadendo il fermo no alla chiusura dei due pronto soccorso. Di contro, si invoca la medicalizzazione delle ambulanze, perché solo il medico a bordo del mezzo di soccorso è in grado di stabilire quale sia la destinazione migliore per il paziente.
Da tecnico della materia, perché medico di pronto soccorso, l’onorevole Roberto Ammatuna ha intanto ribadito quanto aveva già espresso qualche giorno fa: «Dal punto di vista delle norme vigenti non è possibile chiudere le due strutture perché negli ospedali di Comiso e Scicli ci sono posti per acuti. E quindi è prevista la presenza medica h24. Il piano sanitario regionale, poi, prevede che negli stabilimenti ospedalieri con Chirurgia vengano mantenuti i presidi di emergenza e Chirurgia è presente in entrambi gli ospedali». Poi, c’è il problema delle ambulanze e della circolare del Sues. Su questo Ammatuna ribadisce che «confligge con le linee guida del Piano sanitario. In alcun caso è previsto che l’ammalato non debba essere portato nell’ospedale più vicino».
Chiarita la parte legislativa, Ammatuna, a titolo personale, ha lanciato la proposta di utilizzare i punti di primo intervento previsti a Comiso e Scicli, all’interno dei Pta, in cui opera un medico: «Si può fare in modo che i medici del Ppi non esca dall’ospedale. In questo modo, il direttore generale si sgraverebbe del costo dei medici del pronto soccorso. Questa è solo una proposta. Altre potrebbero venirne fuori. Basta sedersi attorno ad un tavolo. Quando si discute, i problemi si possono risolvere. Non lo si può fare con i colpi di mano».
Giuseppe Digiacomo tiene subito a chiarire che in questo momento «i pronto soccorso di Comiso e Scicli sono funzionanti e attivi, pronti ad intervenire per salvare la vita dei cittadini che hanno bisogno del loro intervento». Il problema, caso mai, è quello di avere ambulanze con il medico a bordo. Ed è su questo che la deputazione di maggioranza è pronta a confrontarsi. Fermo restando, chiarisce ancora Digiacomo, che «i due pronto soccorso vanno mantenuti». Se questo non dovesse accadere, dopo la riunione di martedì all’Ars, «ci sarà mobilitazione. Per il 21 è già programmata – aggiunge ancora Digiacomo – la mobilitazione da Comiso a Ragusa con un corteo di auto che raggiungerà la sede dell’Asp».
Riccardo Minardo, da parte sua, ritiene che l’accorpamento a Modica e Vittoria e la chiusura dei pronto soccorso di Scicli e Comiso «non può essere la soluzione, nemmeno per cercare di risparmiare e rientrare nelle previsioni del piano di rientro. Il piano sanitario non prevede la chiusura dei due servizi». Minardo, quindi, annuncia che «martedì chiederemo un intervento del presidente della regione per cercare di ripristinare alcune cose. Noi vogliamo sederci al tavolo per concertare le cose da fare per evitare interruzioni di servizi nelle varie realtà sanitarie provinciali».
Orazio Ragusa, infine, ribadisce che i parlamentari continuano a «sostenere il territorio anche contro le indicazioni dell’assessore regionale. Siamo contro la chiusura dei pronto soccorso, perché non è pensabile sottrarre possibilità di salute. Noi vogliamo far capire a colui che è sordo di discutere insieme per migliorare la sanità iblea. Non possiamo pagare il prezzo dell’inefficienza organizzativa e della incapacità di comprendere. La realtà – conclude Ragusa – è che nell’Asp manca l’organizzazione, tanto è vero che le liste d’attesa sono aumentate del 40%».
C’è poi il problema della possibilità di Vittoria e Modica di supportare anche il lavoro che arriva da Comiso e Scicli. «Se vengono soppressi questi pronto soccorso, gli altri non ce la fanno a sopportare il nuovo peso». Orazio Ragusa annuncia che se non arrivano risposte concrete, «l’Udc prenderà posizioni molto forti a livello regionale».

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