LA MORTE DEL MODICANO, OCCHIPINTI. CHIUSE LE INDAGINI. L’ACCUSA: OMICIDIO PRETERINTENZIONALE

Omicidio preterintenzionale. E’ questo il pesante reato che la Procura della Repubblica di Modica contestata all’unico indagato per la morte del trentunenne modicano Andrea Occhipinti, sopraggiunta nei primi giorni di settembre dopo circa quindici giorni di stato comatoso all’Ospedale Garibaldi di Catania. Un reato quello cui dovrebbe difendersi G.S, 31 anni, difeso dall’avvocato Salvo Maltese, che, qualora il Gup dovesse decidere di avallare, sarà di competenza della Corte d’Assise di Siracusa. Il decesso della vittima, secondo il consulente tecnico d’ufficio, Vincenzo Coco, sarebbe avvenuto per via di un edema polmonare acuto causato da un edema cerebrale irreversibile con gravissimo trauma cranico. Secondo il perito non ci sarebbe rilievo eccessivo di droga nel corpo del giovane ma solo una modesta quantità di cocaina e una quantità imprecisata di metadone. La famiglia della vittima è patrocinata dall’avvocato Alessandra Modica Bittoldo. In questi giorni sono stati notificati gli atti di conclusione delle indagini, dunque, da qui ad un mese circa sarà fissata l’udienza preliminare. Occhipinti riportò la frattura della calotta cranica e la frattura dell’osso occipitale con fuoriuscita di sostanza cerebrale. Le lesioni sarebbero state riscontrate anche al torace. Secondo le consulenze che le lesioni sarebbero state causate da un violento impatto contro una superficie rigida della parte occipitale, de cranio e del torace. L’ipotesi che potrebbe prendere consistenza è che la notte tra il 20 ed il 21 agosto 2007, nei pressi dell’abitazione della vittima, in Via Abita, ci sarebbe stato un violento diverbio. Andrea Occhipinti, conosciuto come Concetto, sarebbe stato prima spinto violentemente contro il portone e poi sbattuto con la stessa foga a terra dove avrebbe battuto la testa. In un primo momento i reati contestati erano l’omicidio volontario e la detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

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