Modica, la famiglia finita senza casa. Il caso approda dal giudice

Il giudice vuole verificare se c’è una possibilità di conciliazione tra le parti. Ieri mattina si è tenuta l’udienza circa l’istanza di reimmissione in possesso dell’appartamento dal quale una famiglia modicana era stata sfrattata lo scorso mese di settembre e del cui caso si erano occupate ampiamente le cronache. Il giudice monocratico del Tribunale di Modica, in sessione civile, Francesco Chiavegatti, ieri ha preso atto delle posizioni assunte dalle parti. E.C., 41 anni, sfrattato con l’intero nucleo familiare dal proprietario dell’appartamento di Via Sacro Cuore, G.P.., dove risiedeva da alcuni anni, era rappresentato dall’avvocato Giovanni Iemmolo, e ha chiesto la restituzione dell’immobile agli otto componenti la famiglia, tra cui due minori, costretti con la minaccia ad abbandonare la casa, i mobili e gli abiti, e a dormire per alcune notti in auto. Iemmolo ha rilevato l’illegittimo atteggiamento del proprietario dell’immobile poiché lo sfratto doveva avvenire secondo i termini di legge mentre, invece, i suoi assistiti sono dovuti andare via nell’immediatezza dall’appartamento e, addirittura, in un caso, il figlio del proprietario sarebbe entrato deliberatamente all’interno con le chiavi di cui era in possesso mentre non c’era nessuno in casa”. Il proprietario, attraverso il proprio legale, è disposto a rinunciare agli arretrati ma rivuole l’appartamento, lo “sfrattato” intende tornare nella struttura di Via Sacro Cuore provvedendo a saldare anche gli arretrati. Il giudice ha riconvocato le parti per il prossimo due dicembre.

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