Ispica. Movimento Libertà e Buon Governo dice ancora no alla ristrutturazione di Piazza Regina Margherita

Biagio Solarino e Salvatore Rustico, consiglieri del Movimento Libertà e Buon Governo, in merito alla “Nuova” Piazza mai condivisa dallo stesso Movimento Politico e ampliamente discussa e criticata nella scorsa competizione elettorale tra il candidato sindaco Pippo Barone e il Sindaco in carica, Piero Rustico, tornano sulla questione Piazza Regina Margherita da poco ristrutturata, parlando di una piazza “che a quanto pare piace a pochi, vogliamo denunciare il protrarsi della chiusura della piazza che dai 7 mesi iniziali come da contratto con la ditta appaltatrice dei lavori si è passati a circa 18 mesi di chiusura”.
“Dopo tanto tempo – dicono -, dopo una prima anche se informale inaugurazione ad Agosto, avevamo pensato che la piazza da lì a poco sarebbe divenuta pronta e fruibile ai cittadini.
Oggi però ancora ci domandiamo:
Cosa manca per il collaudo finale?
Perché ancora residui attrezzature sono lì stagnanti vicino all’ingresso della scuola L. Einaudi e niente fa presumere che a breve saranno tolte?
Le transenne di tutti gli ingressi della piazza dovranno rimanere lì e sino a quando?
Quando si può circolare liberamente dalla piazza anche con le auto?
E’ possibile che dopo aver speso tanti soldi i bagni pubblici, che rappresentano la vera ed unica sostituzione da fare senza indugio, con un’insegna pericolante da “Terzo Mondo”, non siano oggetto almeno di un’adeguata ristrutturazione?
Per finire vorremmo dar voce “ancora” a tutti i cittadini Ispicesi che nelle piazze , che oggi non ci sono più, hanno tanti ricordi legati a tanti manufatti che ciascuno di noi considerava “sacri” nonostante necessitavano di manutenzione.
Uno di questi è il consigliere-cittadino Biagio Solarino che così racconta:
“ La recinzione che c’era sul Monumento dei caduti e le piccole ringhiere metalliche delle aiuole, sono opere artigianali di mio nonno che con orgoglio e con duro lavoro le ha realizzate.
Oggi, ogni qualvolta vado in piazza mi piange il cuore, mi manca qualcosa, mi guardo attorno e non sento più quella sensazione di ricordo che avevo nel vedere tali opere di mio nonno. Mi sforzo e con il pensiero rivedo la “mia piazza”, mio nonno e le “sue” ringhiere che erano diventate anche mie e dove da ragazzo ma anche da grande mi sedevo comodamente, anche se tali non erano”.
Oggi, non sappiamo se i nostri figli o i nostri nipoti si affezioneranno alla nuova piazza, il nostro augurio sarà quel che nessun politico di turno tra 100 anni, gliela porta via con le stesse maniere con le quali qualcuno ha portato via le nostre care, amate e sacre Piazze Regina Margherita e Piazza Maria Josè”.

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