“Meno tolleranza con la politica”: monito del presidente nazionale Ivan Malavasi ieri a Ragusa.

“Dobbiamo essere meno tolleranti con la politica. E ancora di più con i politicismi. I cittadini e le imprese devono rialzare la testa. Da Nord a Sud”. Parole che hanno sferzato il pubblico presente all’auditorium della Scuola dello sport quelle dette ieri sera dal presidente nazionale di Cna, Ivan Malavasi, che ha partecipato ai lavori della nona “Giornata dell’artigianato e della piccola e media impresa” tenutasi a Ragusa. Un momento di confronto e di riflessione per il mondo economico dell’area iblea con la presenza di autorevoli esponenti dell’ambito associativo. Come il caso di Malavasi il quale ha tenuto ha sottolineare che “il Governo del prof. Monti rappresenta una svolta significativa nelle opportunità che abbiamo di fronte. Anche se si tratta di opportunità da ultima spiaggia. Il presidente Napolitano – ha aggiunto – ha fatto un capolavoro politico consegnando al prof. Monti la possibilità di approntare decreti in modo rapido e con un’ampia maggioranza parlamentare. Se fossi Monti, farei un mega decreto inserendo tutte le riforme che nessuno, finora, ha avuto il coraggio di fare. Sono ottimista da questo punto di vista. Il Paese ha bisogno di ritrovare credibilità intanto all’esterno ma anche tra i cittadini”. Malavasi si è poi soffermato sui giovani lanciando una proposta. “I nostri giovani – ha detto – rappresentano il futuro. Se dovessi scegliere una strada tra le numerose difficoltà legate ai bisogni del prossimo anno, direi a tutte le Amministrazioni pubbliche: se avete due lire investite queste somme nel credito per i giovani che aprono attività imprenditoriali. Quella diventerà merce rara. Che ha bisogno di essere valorizzata”.
Ad aprire i lavori il presidente provinciale Cna Ragusa, Giuseppe Massari, il quale ha tracciato un quadro delle principali criticità che riguardano da vicino il territorio ibleo. “Quanto potremo ancora resistere non lo sappiamo – ha detto Massari – tre anni di crisi sono stati molto pesanti, l’ultimo periodo è risultato il più difficile. Sarà difficile superarlo. Grande apprensione, poi, sta creando tra le imprese il metodo di riscossione messo in atto dalla Serit. Nonostante tutto, siamo fiduciosi. La provincia di Ragusa si è sempre rialzata grazie alla grande vivacità del suo territorio, alla laboriosità della sua gente, ad un tessuto fondamentalmente sano”.
Gli interventi del sindaco di Ragusa, Nello Dipasquale (“il periodo più buio, per la crisi, è come quello notturno che precede l’alba, quello che risulta essere più freddo. Quindi, dobbiamo essere fiduciosi perché tra poco passerà”), del presidente della Provincia, Franco Antoci (“stiamo operando per realizzare infrastrutture essenziali al servizio del territorio”), del presidente della Camera di Commercio, Sandro Gambuzza (“esiste un modello Ragusa che, seppur incrinato dalla crisi, è ancora valido e può essere rimesso in moto”) oltre che del componente del Cda di Unifidi Imprese Sicilia, Antonino Cirmi (“il sostegno fornito dal nostro consorzio fidi ha garantito a molte piccole e medie imprese del territorio la sopravvivenza, ma anche le banche, adesso, facciano la loro parte”) sono serviti per inquadrare le difficoltà con cui l’area iblea si confronta tutti i giorni. La comunicazione del segretario provinciale Giovanni Brancati è stata indirizzata a lanciare un messaggio agli imprenditori “affinchè modifichino ancora di più il proprio atteggiamento, non limitandosi a chiedere, giustamente, l’impegno della Pubblica amministrazione, ma anche costruendo un nuovo modo di fare impresa. Innovazione, unione, capitalizzazione, internazionalizzazione sono le poche parole che, come Cna, non ci stanchiamo mai di usare”.
Subito dopo si è proceduto con la cerimonia riguardante la seconda edizione del premio “Pippo Tumino”. Il presidente Ivan Malavasi ha consegnato il premio a Davide Camarrone, autore del libro “I maestri di Gibellina”, che la commissione aggiudicatrice del riconoscimento ha ritenuto un testo valido che racconta la perizia di veri e propri cultori dell’artigianato che hanno fatto rivivere un’area devastata dal terremoto. Menzione speciale, poi, per una tesi di laurea pubblicata da Concetta Roccasalva che ha ricostruito la storia della Cna di Ragusa dal 1971 a oggi. Il presidente provinciale Cna Ragusa, Giuseppe Massari, le ha consegnato una pergamena e un premio in denaro dell’ammontare di cinquecento euro. Gabriele Palumbo, con la tesi “La gestione integrata e sostenibile dell’area costiera ragusana. Il progetto Maspi” si è aggiudicato il premio tesi di laurea voluto dalla fondazione Cesare e Doris Zipelli. Il presidente della fondazione, Carmelo Arezzo, ha consegnato la pergamena e un premio in denaro dell’ammontare di mille euro. Ma l’attribuzione più significativa è stata fatta per la seconda edizione del premio “Tesi di laurea” voluto dal Centro studi artigianato e piccola e media impresa. Ad aggiudicarselo, con la tesi avente per tema “I distretti produttivi in provincia di Ragusa”, la neo dottoressa Maria Giovanna Fornaro. A consegnare la pergamena e un premio in denaro dell’ammontare di 1.500 euro il prefetto di Ragusa Giovanna Stefania Cagliostro. La serata, inoltre, è servita per rimediare alla mancata consegna, lo scorso anno, di una statuetta del premio “Atlante”, istituito dalla Cna. Per la sezione “mestieri scomparsi”, il riconoscimento, consegnato dal sindaco di Modica, Antonello Buscema, è stato attribuito a Guglielmo Prossimo che costruisce, in maniera del tutto artigianale, contenitori di latta con fogge tipiche del territorio ibleo, le cosiddette “quartare”. Al termine della cerimonia, allietata dalla presenza di due giovani jazzisti di talento, Giovanni e Matteo Cutello, è stato dato appuntamento al prossimo anno per l’edizione del decennale.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa