D’Urso: “L’associazione “Territorio” sbarca a Modica; speriamo che, almeno nella nostra città, Nello Dipasquale esca dall’equivoco e ci dica da che parte sta”…

“Sono convinto che tutti gli esponenti politici, a qualunque livello, dovrebbero lavorare per semplificare e chiarire il quadro politico attuale e le singole posizioni ideologiche, onde evitare di ingenerare ulteriore confusione nei cittadini per il proliferare di liste e bandiere che servono solo a ritagliarsi un piccolo spazio e nulla aggiungono sotto il profilo dei contenuti e dei progetti”.
In questo contesto, il coordinatore cittadino del PdL, Michele D’Urso, prende lo spunto per fare delle considerazioni sulla costituzione del nuovo movimento che fa riferimento al sindaco di Ragusa, Nello Dipasquale. “Non riesco a comprendere – dice d’Urso – quale sia il fine di Nello Di Pasquale, esponente di spicco del mio partito, che ha fondato una associazione politica a parole apartitica e votata alla soluzione dei problemi dei cittadini, di recente sbarcata anche a Modica, che in realtà opera come un partito politico in piena campagna elettorale, del quale non si comprende la esatta collocazione politica.
Il Sindaco di Ragusa, dunque, non ha abbandonato il nostro partito ma di fatto opera politicamente come se lo avesse fatto, tanto che è venuto nella nostra città a tenere un incontro pieno di bei proclami per fare proseliti politici, ma non ha nemmeno ritenuto di invitare gli esponenti cittadini del PdL.
Eppure saremmo stati lieti di dare il nostro apporto, dopo aver ascoltato le ragioni per cui egli ritiene, come spesso afferma, che la politica negli ultimi anni non sia stata vicina al territorio, visto che proprio lui è stato, ed è ancora protagonista di questa politica.
Mi auguro, allora, che Di Pasquale e gli amici modicani che lo stanno seguendo, abbandonino presto i proclami di facile impatto e le improvvise folgorazioni per il bene dei cittadini, ed assumano una posizione chiara e concreta all’interno dello scenario politico locale, anche perché i miei concittadini sono, per tradizione, fini conoscitori della politica e mal digerirebbero eventuali tentativi, specie se provenienti da ambienti esterni, di speculare politicamente sugli interessi della città”.

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