Dalla crisi della politica va recuperata una politica per le donne. La CGIL di Ragusa si interroga in un dibattito a più voci.

La CGIL si interroga sul tema complesso e articolato su:“Donne tempi di vita e di lavoro”.
Un tema di una partecipata conferenza dibattito tenutasi nella sala Avis di Ragusa e alla quale hanno preso parte donne impegnate nel sociale, nell’impresa, nel sindacato e nelle istituzioni.
Il senso di questa iniziativa come ha sottolineato Giovanni Avola, segretario generale della CGIL di Ragusa è quello di affrontare il rapporto donna e i tempi di lavoro in un contesto sociale ed economico assai difficile che la penalizza ancora di più attesa l’assenza di tutele dove disoccupazione, licenziamenti, un precariato assai diffuso rende fosco il futuro e la prospettiva.
Sulla libertà ed uguaglianza si sono battuti i tasti del dibattito. Sicuramente una persona è libera se attraverso il proprio lavoro può soddisfare, oltre ai bisogni quotidiani, anche le esigenze del proprio io. Una persona è libera, ha sostenuto Samantha Lauretta, segretaria provinciale della CGIL, se nessuno può renderla succube anche attraverso il lavoro che svolge. L’essenza della libertà è sempre consistita nella capacità di scegliere senza costrizioni o intimidazioni, senza che “il sistema” ci inghiotta; in particolare una persona è libera quando viene rispettato il principio di uguaglianza. Un principio ancora molto difficile da concretizzare.
La necessita di una legislazione che adegui i tempi di lavoro delle donne a quelle della vita è un esigenza assai sentita da Giusy Migliorisi, direttore della Confindustria Ragusa che ritiene che sia necessaria maggiore flessibilità nel lavoro. Una denuncia forte sulla penuria dei comitati delle pari opportunità nella pubblica amministrazione è stata lanciata Nunzia Puglisi consigliera di Pari opportunità, nel mentre forte è la preoccupazione per i dati allarmanti sulla disoccupazione giovanile femminile sottolineata dal Direttore dell’ufficio provinciale del Lavoro dr. Domenico Palermo . necessaria una governante territoriale per promuovere azioni comuni per il lavoro, le tutele e per prevenire le esclusioni dal mondo del lavoro. Una lotta al lavoro sommerso è quanto ha fatto emergere il Sindaco di Vittoria Nicosia che ritiene sia opportuno impegnarsi, assieme al sindacato per individuare ombrelli sociali per le donne e soprattutto per gli immigrati. Non sono mancate, nel corso del dibattito le testimonianze: donne poco garantite nel lavoro e nella carriera, ha sostenuto Mariella Lupo, da una legislazione inesistente . Di risultati brillanti sulla condivisione con gli immigrati ha parlato Maria Gangarossa protagonista del progetto “Creuza de ma”che però anche denunciato oltre lo sfruttamento nei posti di lavoro anche quello sessuale entrambi, ovviamente,vanno combattuti con vigore.
E’ strategico nell’azione sindacale della CGIL il lavoro delle donne e dei giovani da qui ai mesi a venire, conferma Rosanna Rosi, responsabile nazionale delle pari opportunità della CGIL nazionale perché i dati sono davvero scoraggianti: solo il 18% della massa salario è distribuito alle donne, quattro milioni di donne ( giovani e anziani) vivono sulla soglia di povertà. Il meccanismo delle quote, sottolinea Rosanna Rosi va rafforzato, il riequilibrio di genere a favore delle donne potenziato. Il loro impegno e i loro sacrifici vanno valorizzati perché la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro è difficile da sostenere.

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