Ispica: Tenta il suicidio, salvato dai Carabinieri della Centrale Operativa di Modica

Un uomo di 42 anni originario di Rosolini, da qualche mese senza lavoro, deve sicuramente la vita ad un operatore della Centrale Operativa del Comando Provinciale dei Carabinieri di Ragusa. Quest’ultimo è riuscito, infatti, a trattenerlo al telefono fino a quando l’uomo, che aveva esternato al 112 la sua volontà di impiccarsi, è stato raggiunto e salvato dai militari della Compagnia di Modica. II fatto è avvenuto questa mattina ad Ispica, in contrada Biduri.
Intorno alle 8.30 l’uomo, dopo aver raggiunto con la propria auto la campagna al confine tra Rosolini e Ispica, ha parcheggiato il mezzo ai bordi della SS 115 ed ha scavalcato un muretto a secco prima di avvicinarsi ad un albero ed appendervi la fune con cui aveva intenzione di porre fine in maniera tragica alla sua vita.
Ma prima di fare l’ultimo e tragico passo, ha telefonato ai Carabinieri sul 112 per manifestare la volontà di impiccarsi. La fortuna ha voluto che dall’altro capo del filo rispondesse un militare dotato di grande sensibilità e capacità di dialogo il quale, resosi conto della gravità della situazione, ha incominciato ad intrattenerlo con delle domande. Con pazienza ed encomiabile equilibrio il carabiniere, aiutato da alcuni colleghi tra cui un compaesano del suicida, ha instaurato con l’uomo un dialogo difficile, stentato, spesso interrotto dalle lacrime dell’uomo. Lunghissimi minuti, ma necessari all’operatore il quale, se da un lato tentava di mantenere alta l’attenzione dell’uomo, rincuorandolo ed ascoltandolo, dall’altra carpiva ogni singolo elemento per cercare di localizzarlo.
L’operatore della Centrale Operativa, nel frattempo, ha contattato su un’altra linea i colleghi della Stazione di Ispica e della gazzella del Nucleo operativo e Radiomobile della Compagnia di Modica che si trovavano di servizio fornendo loro una dettagliata descrizione dell’uomo fornita dai familiari e dell’auto di sua proprietà. Questi ultimi, individuata l’autovettura si sono avvicinati senza che l’uomo si accorgesse di nulla in quanto ancora stava conversando con l’operatore del 112 e, dopo aver saltato il muretto a secco, hanno deciso di far scattare l’operazione di bloccaggio e salvataggio dell’uomo. A quel punto l’Operatore di Centrale, sempre al telefono, cominciava a chiedergli qualsiasi cosa, cercava di distrarlo in ogni modo, utilizzando in quegli ultimi drammatici istanti qualsiasi diversivo, addirittura alzando la voce per impedire all’uomo anche solo di sentire la corsa disperata dei due Carabinieri di Ispica che stavano accorrendo alle sue spalle. Pochi istanti, un rumore sordo al telefono. Poi un lungo silenzio rotto da una voce diversa “Tutto a posto, lo abbiamo fermato”, era quella del collega.

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