Altro caso di stalking. Ragusa, arrestato 55enne gelese

Federico Emanuele, pregiudicato gelese di 55 anni, è stato arrestato per stalking, maltrattamenti in famiglia e scippo tutti reati commessi ai danni della moglie con la quale è in fase di separazione. L’attenzione di un agente in servizio alla Sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura Della Repubblica del Tribunale di Ragusa, mentre si trovava in via Mariannina Coffa, veniva attirata dalle urla di una signora visibilmente scossa e spaventata, che riferiva all’operatore di aver appena subito lo scippo del proprio telefono cellulare. Nella stessa circostanza la signora indicava, quale autore del reato, un uomo che si stava allontanando frettolosamente. Atteso ciò il poliziotto si poneva all’inseguimento della persona che aveva commesso lo scippo e richiedeva l’intervento delle volanti.

L’inseguimento appiedato si concludeva, con non poche difficoltà, dopo circa 5 minuti in via Garibaldi dove intervenivano anche le “Volanti”. I poliziotti chiedevano alla persona fermata dove fosse il telefono cellulare rubato e lo stesso, dopo averlo estratto dalla tasca del giubbotto, lo consegnava. Nell’immediatezza l’uomo fermato, identificato per Federico Emanale, riferiva che il telefono era il suo e che gli era stato dato dalla moglie.

Non convinti della versione fornita dal gelese, gli agenti contattavano la donna che aveva effettuato la segnalazione ed apprendevano che era vero che si trattava della moglie ma, scavando fino in fondo, emergeva che la povera donna era una vittima di Stalking commesso dal marito ostinato a non rassegnarsi alla separazione.

Ritornando allo scippo del telefono, veniva accertato che la vittima si trovava nei pressi del Tribunale e, con il telefono in mano, stava per contattare il suo legale per le pratiche della separazione. Il marito per impedire alla donna di telefonare, le scippava il telefono e gli occhiali. In difesa della vittima di stalking venivano attivati tutti gli accertamenti del caso dai quali emergeva che l’odierno episodio criminoso, e da ricomprendere nell’abituale condotta violenta tenuta dal marito nei confronti della moglie da qualche mese a questa parte e che rappresenta sicuramente l’apice di un escalation di violenza e maltrattamenti in famiglia perpetrati nel silenzio delle mura domestiche da circa 30 anni.
La persona offesa è stata costretta a lasciare l’abitazione coniugale, unitamente ai figli minori, in quanto il suo coniuge usava sottoporla quotidianamente a violenze e minacce.
Da quando ha lasciato casa il marito, al fine di costringerla a tornare con lui, ha continuato a perseguitarla ingenerando nella stessa una grave situazione di ansia e turbamento nonché il fondato timore per l’incolumità propria e dei figli.
Dalle indagini è stato accertato che, a seguito degli atti persecutori, il marito che ha fatto terra bruciata intorno alla moglie e quest’ultima, a seguito ciò, è anche stata licenziata.
Federico Emanuele, ormai disposto a tutto pur di poter comandare la propria moglie, in presenza degli operatori di Polizia reiterava specifiche e gravi minacce e, riferiva che nel caso in cui la donna avesse avuto frequentazioni maschili, l’avrebbe tagliata a pezzi. Dei testimoni hanno anche riferito che l’uomo era venuto da Gela a Ragusa per controllare i movimenti della moglie. Tutta l’attività espletata ha delineato che l’episodio odierno non è un fatto estemporaneo ma il culmine di continue condotte vessatorie poste in essere dal marito nei confronti della moglie attorno alla quale ha fatto “terra bruciata” e che considera quest’ultima come un vero e proprio oggetto di sua proprietà e del quale può pienamente disporre senza in alcun modo considerare la volontà della persona offesa. Da tutta la vicenda emerge che FEDERICO Emanuele è disposto a qualunque cosa pur di tenere sotto controllo la moglie nonchè di costringerla a stare con lui anche contro la sua volontà.
Vista la gravità dell’intera vicenda familiare e considerato il pericolo della reiterazione dei suddetti comportamenti che potrebbero anche degenerare in situazioni ben più gravi Federico Emanuele è stato tratto in arresto e associato alla casa circondariale di Ragusa.

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